Progettazione

Concorsi/1. Laboratorio e deposito per rifiuti radioattivi, due vincitori per Sogin

di Mariagrazia Barletta

Sono arrivati i risultati del concorso per la progettazione del parco tecnologico, un polo di ricerca di eccellenza, da affiancare al deposito nazionale di rifiuti radioattivi che l'Italia realizzerà attraverso la Sogin, la società di Stato responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi.
La Sogin ha diffuso i risultati del concorso di idee, pubblicando sul suo sito la graduatoria della commissione di gara, con l'aggiudicazione provvisoria del concorso a due team che condividono, ex aequo, il primo posto della classifica finale. L'aggiudicazione definitiva avverrà entro pochi giorni, in seguito alle verifiche di rito sui requisiti di ordine generale dei partecipanti.

Una cordata vincitrice è quella guidata dall'architetto Maurizio Pavani, titolare dello studio con sede a Milano, Chiarel+Pavani architetti. L'altra cordata vincitrice è capitanata dall'architetto Marco Bozzola, titolare dell'omonimo studio con sede a Novara e professore di progettazione architettonica e urbana al Politecnico di Milano.
Dopo questi due team si è piazzato il gruppo condotto da Corde Architetti Associati di Venezia, di Alessandro Santarossa e Giovanni Scirè Risichella, seguito dal raggruppamento di Mario Cucinella, che dunque si posiziona al quarto posto. La graduatoria comprende in tutto 13 team, tutti quelli che hanno ottenuto un minimo di sessanta punti, attribuiti dalla giuria, presieduta da Leopoldo Freyrie, architetto che vive e opera a Milano e che è anche il past president del Consiglio nazionale degli Architetti. Hanno gareggiato, in un'apposita sezione, anche gli studenti. Al primo posto Guido Maurizio Urbani, seguito da Giuseppe Paolucci e al terzo Marco Chirico.

Il luogo in cui costruire il deposito nazionale e il parco tecnologico non è stato ancora individuato, perché l'iter per la localizzazione (definito dal Dlgs n.2010) è in corso. Più precisamente, l'iter è partito a giugno 2014 con la pubblicazione da parte dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) dei criteri per l'individuazione del sito idoneo. A gennaio 2015 Sogin ha consegnato a Ispra la proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) e, a marzo 2015, l'Ispra ha trasmesso ai ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico la sua relazione sulla regolarità della proposta della Carta. Dunque, da tempo la palla è passata ai due ministeri.

Dopo il via libera dei due dicasteri, si aprirà la fase di consultazione ampia - un vero e proprio débat public - alla quale parteciperanno Regioni, enti locali dei territori inseriti nella Carta, oltre ai vari portatori di interesse. In mancanza di un accordo, sarà il governo a dover decidere la localizzazione dell'infrastruttura. Localizzazione che sarà decretata con un provvedimento del ministero dello Sviluppo economico.
Il deposito sarà un'infrastruttura ambientale di superficie, dove conservare in sicurezza e in modo definitivo tutti i rifiuti radioattivi (a bassa e media attività) prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare e dallo smantellamento di impianti nucleari italiani dismessi. Collegato al deposito ci sarà un polo dove svolgere attività di ricerca nel settore ambientale e nel campo della gestione dei rifiuti radioattivi. Ed è su tale polo che si è concentrata la gara. Il centro di ricerca dovrà integrarsi con il sistema economico del territorio in cui andrà ad inserirsi, andando a creare un'area molto attrattiva. Una volta scelto il sito, gli esiti del concorso consentiranno alle comunità ospitanti di scegliere, tra più idee (tutte quelle in graduatoria), una proposta che vada a definire un modello di intervento per il parco tecnologico.

I due vincitori nella categoria professionisti non si possono definire archistar ma corrispondono a due studi italiani comunque molto attivi.
Il team di Marco Bozzola si è formato in ambiente universitario. Ad affiancarlo, gli architetti Carlo Ezechieli, professore al Politecnico ed esperto di architettura del paesaggio, Paolo Pirovano, Riccardo Riva e Simone Corno. Un team in parte già collaudato, che aveva già ottenuto, nel 2015, il secondo posto al concorso per la riqualificazione di via Cornigliano a Genova. Tra i più recenti progetti dello studio Marco Bozzola, c'è il recupero dell'ex caserma dei Carabinieri a San Giuliano Milanese, un progetto di edilizia residenziale pubblica. E poi la realizzazione (in corso) di una piazza a Treviglio (Bergamo), progettata con l'architetto Gianpaolo Gritti. Per il parco tecnologico, il team di Bozzola ha immaginato una sorta di borgo, di cittadella della conoscenza organizzata sulla base di una trama non viaria, ma fatta di giardini che emergono diventando la regola compositiva dell'insediamento. A costituire il polo, un'architettura flessibile e componibile, adatta ad essere realizzata in più fasi. I mezzi di trasporto sono poi tenuti lontano dal borgo, grazie alla presenza di un percorso circolare ad esso esterno.

Nell'altro team, quello di Maurizio Pavani, oltre al suo socio, l'architetto Ilario Chiarel, ci sono l'architetto Marino Fei e la società 3i Engineering. Pavani è fondatore con Ilario Chiarel dello studio Chiarel+Pavani architetti, nato nel 2011, che spazia dalla progettazione urbana all'architettura d'interni.
In comune i due soci hanno anche un'esperienza importante nella Gregotti Associati. Quanto al progetto elaborato per il parco tecnologico, lo studio Chiarel+Pavani ha dato la sua disponibilità a parlarne solo dopo (l'eventuale) aggiudicazione definitiva.

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