Progettazione

New look firmato Massimo Russo per la sede aziendale della conceria a Casandrino

di Luigi Prestinenza Puglisi

Massimo Russo alterna la sua attività professionale tra la Campania e la Francia, dove, grazie a un sistema virtuoso di assegnazione degli incarichi attraverso concorsi, le occasioni sono più numerose.
Tra i progetti italiani recentemente completati, spicca la riqualificazione degli uffici della conceria Russo di Casandrino (un cognome che porta fortuna a Massimo Russo perché, oltre ad essere il proprio e del cliente, lo è, senza legami di parentela, anche del socio francese dell'architetto).

L' intervento di riqualificazione della facciata e dell'area circostante, è stato l' occasione per realizzare la nuova immagine dell'azienda, che ha una lunga tradizione nell'ambito della produzione di pelli di qualità per il settore dell'alta moda e che ha richiesto all'architetto un edificio per rappresentare, allo stesso tempo, questa doppia anima innovativa e radicata nella propria storia.
La vecchia facciata dell'edificio, come si può vedere nell'immagine, era decisamente mediocre, un volume senza particolari qualità caratterizzato da un accesso posizionato nella zona centrale e da una sequenza di bucature colorate da fasce a cortina di mattoni. La situazione era peggiorata dallo stato di degrado determinato dal tempo e dalla successiva aggiunta di superfetazioni impiantistiche. Il piazzale adiacente, inoltre, era irregolare , punteggiato da dossi dovuti anch'essi alla continua stratificazione nel tempo della rete impiantistica.

«Abbiamo dovuto confrontarci - racconta Massimo Russo - con la necessità di non interferire in alcun modo con i flussi e la regolare e quotidiana attività dell'azienda e nello stesso tempo abbiamo dovuto migliorare le prestazioni termiche, eliminare le sovrastrutture impiantistiche presenti sulla facciata, ridefinire il piano del piazzale, restituire l'immagine di un sobrio edificio bianco che sembra come sollevato dal piazzale, grazie all'ombra della fascia di basamento in pietra scura».
È proprio l'apparente sollevarsi dell'edificio rispetto al terreno la mossa vincente della ristrutturazione, perché rende la massa edilizia più leggera orientandola lungo la linea orizzontale invece che la verticale.
Il prospetto, disegnato con abilità, raffinatezza e senso della misura, ha puntato a un'immagine fresca e raffinata, giocata su pochi elementi: finestre più ampie e ariose, parapetti trasparenti in cristallo, un sistema di grate visivamente più leggere e collegate tra loro in maniera da disegnare una fascia che sottolinea l'orizzontalità e, infine, un ampio portale che ha rotto la simmetria del vecchio edificio ed evidenzia l'ingresso, orientando i flussi pedonali e veicolari. Con la sua ombra, abbraccia una scala sospesa bianca per i pedoni e una rampa nera che si solleva dal piazzale in modo netto e fortemente asimmetrico rispetto al grande varco centrale per i veicoli.

«Il progetto - ci racconta Massimo Russo - nel suo bianco rigore geometrico è metafora del rigore aziendale e dell'impegno verso una attività produttiva sostenibile e attenta ai temi dell' ambiente. Una tematica questa sottolineata anche dal verde pensato come parte integrante della composizione architettonica della facciata».
La riqualificazione degli uffici della conceria Russo, per il suo buon risultato, credo che indichi una possibile via, semplice ed efficiente, per riqualificare numerosi edifici industriali delle nostre periferie, soprattutto del meridione, che si trovano in situazioni simili. Mostra infatti che, con pochi accorgimenti e senza impegni economici eccessivi, si possano trasformare panorami urbani degradati se non inguardabili, con beneficio di immagine e di prestazioni energetiche.

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