Progettazione

Nel cuore della Maremma apre il teatro-sala concerti firmato da Edoardo Milesi

di Francesca Oddo

Quando la musica classica incontra il paesaggio toscano, le note dell'una dialogano con la teoria delle morbide colline dell'altro generando un'armonia sospesa fra i sensi dell'udito e della vista. Testimone di questa intima e profonda relazione è il Forum Fondazione Bertarelli a Cinigiano, un teatro - sala concerti per 350 persone situato nell'entroterra maremmano, opera di Edoardo Milesi. Suo obiettivo, come racconta, è stato quello di dare vita a «un'architettura che ascolti e che partecipi senza disturbare, che faccia parte dell'orchestra, che sia lì a interpretare la sua parte come un nuovo strumento musicale che si aggiunge, che viene continuamente suonato e dà ancora più voce alla musica di quel luogo. I suoi muri devono valorizzare quella luce sempre diversa, il suo odore deve aggiungersi a quello della pietra, della terra, dell'erba e delle foglie umide».

Per confrontarsi con questa esperienza, la prima data utile è il prossimo 25 agosto, quando per quattro giorni consecutivi il teatro ospiterà "Dionisus", il programma di musica classica organizzato nell'ambito dell'Amiata Piano Festival. Il teatro è comunque attivo tutto l'anno e accoglie diversi eventi culturali, fra i quali la Summer School della Scuola Permanente dell'Abitare, il seminario residenziale organizzato con l'obiettivo di proporre ai giovani architetti una visione della professione nutrita di cultura umanistica e capace di contemplare la condivisione del sapere.

La storia di questo progetto, che Milesi descrive come «un'utopia concreta», inizia nel 2012 quando il committente acquisisce un grande terreno sul quale esisteva già un piano di lottizzazione per un complesso di nove edifici residenziali. A questo punto Milesi -che per lo stesso cliente aveva già realizzato diversi manufatti, fra i quali la cantina vinicola ColleMassari- suggerisce di abbandonare l'idea della proposta ricettiva - «che naturalmente avrebbe deturpato il paesaggio, gravato dall'inquinamento antropico», racconta il progettista - per accogliere, con la stessa volumetria e lo stesso budget, quella di un teatro che, attraverso la qualità dei suoi spazi e del rapporto con l'ambiente, possa diventare attrattore di iniziative culturali. La proposta convince la committenza e oggi, al posto dei nove edifici, fra vigneti e oliveti, sorge un'architettura che sembra emergere dalla terra sulla quale insiste e che al tempo stesso se ne affranca, ponendosi come oggetto che non cerca la mimesi, piuttosto il confronto con il paesaggio. La sua forma organica, insieme al nastro di ferro ossidato che avvolge il teatro a ovest e guida il visitatore verso l'ingresso, fa eco alla sinuosità delle colline maremmane, così come il rivestimento scabro in calcestruzzo color ruggine richiama la cromia e la superficie irregolare della terra.

Il legame con il paesaggio è quindi volutamente sottolineato, e al tempo stesso l'architettura pone l'accento sulla sua individualità, sulla sua esistenza e visibilità in quanto elemento di attrazione e richiamo.
Costato 5 milioni di euro e articolato su una superficie di oltre 2 mila metri quadrati, il teatro - sala concerti è stato costruito in un anno, impiegando fino a 100 maestranze locali e scegliendo un sistema di costruzione per metà tradizionale (in calcestruzzo) e per metà a secco, scelta che ha notevolmente ridotto i tempi del cantiere. L'intervento è stato concepito a «tecnologia zero -spiega Milesi-, senza alcun tipo di applicazione meccanica: tutto si basa sulla tecnica della sezione aurea e delle grandi simmetrie. Del resto la mia passione è quella di inseguire le tecniche piuttosto che le tecnologie e le macchine.» E così, per esempio, il soffitto a forma di osso di seppia è concepito come un amplificatore naturale, «un grande ventre che collabora all'acustica della sala concerti», continua.
All'interno, il foyer in travertino bianco e legno di ciliegio accoglie il visitatore che, attraverso una generosa parete vetrata, vive una nuova declinazione del rapporto fra paesaggio naturale e spazio costruito, e al tempo stesso scorge la scenografia artificiale della sala da concerti.

Chi è il progettista
Edoardo Milesi (1954) fonda il proprio studio a Bergamo nel 1979 orientandosi da subito verso un cultura progettuale attenta agli aspetti legati all'ecologia e alla sostenibilità. Dal 1999 ha base operativa anche in Toscana, dove si concentrano molti dei suoi lavori. Nella sua carriera ha vinto numerosi concorsi di progettazione e ottenuto altrettanti premi nazionali e internazionali. Lavorano con lui 15 collaboratori con un'età media di 35 anni. Fra i lavori in corso di realizzazione, il recupero del Monastero delle Clarisse a Siena, un complesso residenziale nell'ex Monastero di San Colombano a Como, il recupero del borgo storico di Montecucco, la sede del Consorzio del vino Brunello a Montalcino.

Crediti del progetto
Luogo: Cinigiano (Grosseto)
Committente: Fondazione Bertarelli
Progetto e direzione lavori: Edoardo Milesi
Collaboratori: Ana Luisa Costa Silva Teixeira, Damiano Cerami, Davide Fagiani, Ivana Ghirardi, Giulia Anna Milesi, Michele Zambetti, Paolo Abbadini, Paolo Vimercati, Roberto Belottti
Strutture: Marco Verdina
Impresa di costruzioni: Costruzioni Edilmario (Gandino, BG)
Superficie totale: 2.086 mq
Costo complessivo: € 5.000.000
Anno: 2015
Fotografie del progetto: Mauro Davoli; foto aerea dell'edificio: Michele Milesi

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