Progettazione

Cdp Investimenti: «A settembre i concorsi per aree ex militari di Bologna e Firenze»

di Mariagrazia Barletta

Presto saranno banditi due concorsi per altrettante ex aree militari, una a Firenze e l'altra a Bologna. Ad annunciarci l'avvicinarsi dell'apertura delle nuove gare è Marco Sangiorgio, direttore generale di Cdp Investimenti Sgr (Cassa Depositi e prestiti).
«A settembre - ci dice - partirà il concorso per la definizione del concept urbanistico del compendio San Gallo di Firenze, un complesso immobiliare ubicato nel centro storico, rimasto fino a oggi precluso alla città. Prima perché utilizzato come convento, poi come ospedale militare». «Successivamente - continua - sarà la volta del concorso per la ex caserma Sani di Bologna, che ha lo scopo di definire il masterplan dell'area».

Si tratta di aree acquisite dal Fondo investimenti per la valorizzazione (Fiv) - comparto Extra, gestito da Cdpi Sgr.
Del compendio San Gallo a Firenze attualmente resta in uso un solo edificio, che ospita una farmacia militare ed un archivio, mentre i restanti fabbricati giacciono inutilizzati da oltre dieci anni. In base alla normativa urbanistica, la valorizzazione del complesso dovrà passare per una procedura concorsuale, che servirà a definire il mix funzionale insediabile.
L'ex area militare del quartiere Navile di Bologna comprende, invece, ventisei edifici, differenziati per epoca di costruzione, tipologia e stato di conservazione, intervallati da ampie aree a verde. La riqualificazione dell'ex caserma si inserisce, inoltre, nel Piano operativo comunale «Rigenerazione di patrimoni pubblici» che Palazzo d'Accursio ha approvato lo scorso marzo, prevedendo per l'area la realizzazione di residenze, insediamenti direzionali e commerciali, una nuova scuola e un grande parco. Previsti 335 nuovi alloggi, che andranno a ad occupare il 70 per cento della superficie utile.
Il direttore della società di gestione del risparmio, inoltre, fa il punto sullo stato di avanzamento del concorso internazionale bandito da Cdp Investimenti Sgr, d'intesa con l'amministrazione capitolina, per la progettazione urbana dell'ex area militare di via Guido Reni a Roma, vinto a giugno 2015 dal team guidato da Paola Viganò. Nel nuovo brano urbano, proprio di fronte al Maxxi, dovranno sorgere la Città della Scienza, spazi pubblici, residenze, sevizi commerciali e funzioni ricettive.

Direttore, quali progressi si registrano nell'area ex militare di Roma a circa un anno dall'aggiudicazione del concorso?
La giuria ha selezionato tra i sei progetti finalisti quello dello Studio Paola Viganò in associazione con la società di ingegneria D'Appolonia, ai quali abbiamo assegnato l'incarico di elaborare il Piano di Recupero dell'area.

A che punto è il Piano?
A dicembre, dopo una serie di incontri con gli abitanti del quartiere (fase di "partecipazione") che hanno consentito di mettere meglio a punto alcuni requisiti dei servizi e degli spazi pubblici, abbiamo consegnato la proposta di Piano di Recupero al Comune, per la relativa istruttoria. A oggi è stata completata la preistruttoria urbanistica da parte del Comune. Ci aspettiamo entro breve l'avvio delle verifiche da parte degli altri enti coinvolti nel processo approvativo.

Il Piano di Recupero doveva stabilire anche modi e tempi di attuazione. Cosa si è previsto a riguardo?
Il Piano prevede di attuare l'intervento in tre tranche autonome. Le residenze con le relative aree a verde e a servizi, l'albergo e i negozi con la piazza collegata a quella del Maxxi e il grande servizio pubblico di scala urbana, di pertinenza del Comune, destinato alla cosiddetta Città della Scienza.

Che conseguenze avranno secondo lei le vicende romane e il cambio di amministrazione sull'attuazione del progetto?
Stiamo parlando di un progetto di riqualificazione urbana di ampio respiro, è fisiologico che la sua concreta attuazione traguardi un periodo più lungo di un singolo mandato amministrativo, succede in tutte le città. Peraltro, i contenuti di questo progetto sono stati definiti dall'amministrazione e approvati dal suo organo più importante, l'Assemblea Capitolina, dopo un lungo percorso partecipativo che ha coinvolto i cittadini, che è continuato durante lo svolgimento del concorso e, come detto, prima della stesura definitiva del Piano. Il risultato di questo percorso è un progetto che prevede dotazioni di servizi e spazi pubblici molto superiori a quelli "standard" e l'investimento di importanti risorse finanziarie da parte del privato per finanziarne la realizzazione. Sarebbe perciò irragionevole una discontinuità amministrativa sul progetto e, comunque, non ce la aspettiamo.

Il concorso era visto come uno strumento per accelerare i tempi. Siete pentiti della scelta?
In Italia si fanno meno concorsi di architettura rispetto ad altri paesi europei. Noi però ne abbiamo già conclusi due, questo di Roma e quello per l'ex caserma Montelungo Colleoni di Bergamo, a settembre ne avvieremo un altro a Firenze e dopo qualche mese un ulteriore a Bologna.
Quattro concorsi di progettazione in due anni. Tutti riguardanti strutture militari dismesse, ubicate in porzioni di città consolidate che richiedono scelte progettuali pertinenti. Ed è proprio la difficoltà dei progetti che ci ha suggerito di fare un così ampio ricorso allo strumento del concorso. Strumento che attraverso il confronto tra soluzioni progettuali consente, con un processo trasparente, di individuare il progetto migliore.
Non siamo dunque pentiti della scelta, anche se costosa e lunga. Siamo, invece, molto contenti non solo dei progetti vincitori, ma in generale del risultato complessivo conseguito. Anche i progetti non vincitori rappresentano, infatti, un contributo di riflessione sul riuso delle caserme, tematica di particolare attualità in tutte le città europee. Ecco perché abbiamo appena pubblicato il catalogo del concorso di via Guido Reni, anche nella versione digitale scaricabile gratuitamente dal nostro sito internet (www.cdpisgr.it).

Una volta approvato il Piano di Recupero, quali saranno le successive tappe?
Per quanto riguarda la parte privata del Piano e la realizzazione dei servizi di quartiere, del verde e delle piazze, che competono a Cdp Investimenti Sgr, devono essere presentati i progetti edilizi e, una volta ottenuti i relativi permessi, realizzate le opere.
La realizzazione del servizio pubblico di scala urbana compete invece al Comune, anche a valere su un cospicuo contributo finanziario da parte nostra.

Dunque, per buona parte l'attuazione del Piano spetta a Cdp Investimenti Sgr. In che modo intendete realizzare l'hotel, le residenze e le altre funzioni di vostra competenza?
Ci stiamo lavorando da diversi mesi. Però, preferiamo dare conto di questi aspetti più in là.
Serviranno progetti per i singoli edifici.

Credete di far ricorso nuovamente allo strumento del concorso di progettazione?
Prevedibilmente coinvolgeremo più progettisti con incarichi diretti. Stiamo valutando come assicurare il coordinamento progettuale complessivo dell'intervento.

Anche il concorso per la caserma Montelungo-Colleoni di Bergamo si è concluso. A che punto è l'iter che porta all'attuazione del progetto?
L'ex caserma deve essere riqualificata per ospitare studentati, residenze, servizi commerciali e strutture sportive per l'università. Il concorso si è concluso a dicembre ed è stato vinto dallo studio Barozzi Veiga che ci sta assistendo nell'elaborazione dei contenuti tecnici dell'Accordo di programma necessario a definire i contenuti della trasformazione. L'Accordo di programma è in via di finalizzazione.

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