Progettazione

A Bari lo studio Vincenti si aggiudica il concorso promosso da Invimit per l'ex manifattura tabacchi

di Mariagrazia Barletta

Si chiama "Non più fumo" la proposta che ha vinto il concorso di idee «Mani Futura», indetto da Invimit e dal Comune di Bari per la riqualificazione della ex Manifattura dei Tabacchi, l'opificio del Novecento che sorge nel quartiere Libertà del capoluogo pugliese. La partecipazione è stata ampia, con 42 studi di architettura - sia italiani che stranieri - impegnati nella competizione.

La giuria ha ritenuto la proposta "Non più fumo" «accattivante» e «concretamente realizzabile». Ad ideare il progetto vincitore è un raggruppamento capitanato dall'architetto Giovanni Vincenti di Bari e composto da numerosi membri (Studio tecnico CNC Sstp, Savino, società di ingegneria I&S, Galantino Associati, gli architetti Giuseppe Davide Cusatelli e Carolina Cusatelli, gli ingegneri Riccardo Campanale, Alessandro Melcore e Michele Notaristefano).

Rigenerare e valorizzare l'immenso complesso immobiliare, conferito dall'Università di Bari al fondo i3-Università di Invimit, trasformandolo in sede del Cnr e di incubatori d'impresa e creando un centro di attrazione internazionale, era l'obiettivo della competizione. Si tratta di un'area di circa 30mila metri quadri, destinata ad ospitare 6 istituti di ricerca e circa 650 ricercatori.
Il progetto coinvolge inoltre il Comune di Bari, proprietario di una porzione dell'ex opificio, che l'amministrazione intende riqualificare, creando uno spazio destinato ad ospitare più funzioni: un bookshop e un informa-giovani, un bistrot con micro-birrificio e una caffetteria al servizio dell'intero complesso e del quartiere. Previsti anche un asilo nido e una ludoteca di cui potranno usufruire i residenti e i ricercatori del Cnr per i loro figli.

Alla premiazione era presente l'amministratore delegato di Invimit, l'architetto Elisabetta Spitz. «La stagione dei grandi progetti investiti da Invimit - ha dichiarato - comincia oggi e su questa iniziativa ne saranno costruite molte altre in tutta Italia». «Una grande soddisfazione per me dare il via alla realizzazione di un progetto così importante per il territorio pugliese», ha dichiarato Massimo Ferrarese, presidente di Invimit Sgr. «Mi aspetto da oggi – ha continuato - un gran coinvolgimento da parte di tutte le amministrazioni che qui al Sud faticavano ancora a riconoscere la grande opportunità che Invimit può offrire per la valorizzazione degli immobili pubblici, a differenza di quanto avviene al Nord».

La giuria - composta da 5 membri appartenenti all'Università, al Comune di Bari, alla Regione Puglia, al Ministero dei beni e delle attività culturali e al Cnr - ha voluto premiare soprattutto la fattibilità del progetto, ed inoltre l'aver centrato gli obiettivi di conservazione, rifunzionalizzazione del complesso edilizio espressi dal bando e la capacità del progetto di saper intessere relazioni con il contesto.
Per l'ex Manifattura Tabacchi il team vincitore ha previsto, tra l'altro, un nuovo volume vetrato, simile ad una grande serra e spazi verdi, corti coperte da tettoie trasparenti, che diventano luoghi di aggregazione di cui il quartiere Libertà ha un grande bisogno.
Particolare apprezzamento è stato condiviso dalla giuria, per «l'analisi urbanistica ed il rapporto da instaurare di fatto con la città e con il quartiere Libertà», Molto apprezzate anche «le soluzioni tecnologiche, impiantistiche e strutturali per l'approccio innovativo volto alla sostenibilità energetica, ambientale ed economica».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©