Progettazione

Prevenzione incendi, per i professionisti possibile anche la formazione a distanza

di Mariagrazia Barletta

Il ministero dell'Interno modifica le regole sull'aggiornamento obbligatorio dei professionisti antincendio e intanto dai vertici dei Vigili del Fuoco arriva il via libera all'introduzione della formazione a distanza anche nel campo della prevenzione e protezione dagli incendi. Per ora si tratta solo di una fase sperimentale. Arrivano in simultanea due provvedimenti sulla formazione dei tecnici dell'antincendio: un decreto ministeriale pubblicato in «Gazzetta» e una circolare emanata dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco.
Il decreto del ministero dell'Interno è stato pubblicato nella «Gazzetta ufficiale» del 24 giugno ed è entrato in vigore già dal giorno successivo.

Il provvedimento modifica il Dm del 5 agosto 2011 sulla formazione in campo antincendio, introducendo una precisazione riguardante i casi di sospensione dalle liste di esperti del ministero dell'Interno. In particolare viene specificato che, in caso di uscita dagli elenchi per mancato raggiungimento del tetto delle 40 ore di formazione, il quinquennio di riferimento successivo decorre dalla data di riattivazione dell'iscrizione. Dunque i professionisti antincendio che non riusciranno a raggiungere il traguardo delle 40 ore entro il prossimo 27 agosto, saranno sospesi dai registri del Viminale finché non avranno completato il ciclo di formazione. Una volta ripristinata l'iscrizione, è da quel momento che partirà il quinquennio successivo di riferimento, entro il quale sarà necessario accumulare altre 40 ore di formazione divise tra corsi e seminari.

Quella del ministero è una precisazione che riguarda migliaia di professionisti. Secondo un'indagine pubblicata nei giorni scorsi dal gruppo di lavoro «Sicurezza» del Consiglio nazionale degli ingegneri, dopo la scadenza del 27 agosto gli elenchi del ministero dell'Interno subiranno uno sfoltimento consistente. Si stima, infatti, che solo il 30 per cento degli oltre 88mila professionisti dell'elenco di esperti manterrà l'iscrizione.
Non vengono ascoltate le richieste che la Rete delle professioni tecniche aveva avanzato insieme al Consiglio nazionale degli Agrotecnici, chiedendo, tra l'altro, che fosse prevista la possibilità di trasferire da un quinquennio all'altro i crediti formativi accumulati in eccedenza rispetto al tetto delle 40 ore, consentendo ai professionisti di conservare, per il ciclo successivo, fino al 50 per cento dei crediti residui.

Intanto arriva una circolare che riguarda l'attivazione della formazione a distanza anche in campo antincendio. Un tema sul quale le varie professioni interessate stanno lavorando da tempo, grazie ad una Commissione formata dai diversi esponenti di ordini e dei collegi nazionali, che hanno operato nell'ambito del Comitato centrale tecnico-scientifico di prevenzione incendi, sotto invito della Direzione centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica. Si tratta di una questione su cui le varie professioni puntano molto per abbattere i costi di formazione e per diffondere gli eventi in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale.

Con la circolare inizia una fase di sperimentazione, con la possibilità di erogare corsi e seminari di aggiornamento (validi per la formazione obbligatoria) attraverso la Fad. Ma, almeno per ora, è contemplata solo la modalità sincrona. I corsi e i seminari potranno essere trasmessi in più sedi contemporaneamente e i professionisti non potranno seguirli dal proprio Pc, ma dovranno recarsi fisicamente in una delle sedi stabilite, dove un rappresentante del soggetto organizzatore verificherà l‘effettiva presenza dei partecipanti durante tutta la durata dell'evento. E, per i corsi, è previsto un test finale, così come accade per i corsi di aggiornamento di tipo frontale.

Sul fronte della Fad il Dipartimento dei Vigili del Fuoco sceglie di agire con cautela. «L'ipotesi di una formazione erogata secondo sistemi "alternativi" rispetto alla tradizionale presenza in aula dei discenti - si legge nella circolare - rappresenta un tema di particolare rilevanza e delicatezza, attesa la complessità interdisciplinare della prevenzione incendi e la necessità di raggiungere un concreto e verificabile apprendimento». La Fad è «oggetto di un attento approfondimento da parte di questa Amministrazione, allo scopo di garantire elevati standard qualitativi, in linea con le primarie esigenze di tutela della sicurezza», scrivono ancora dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco.

Inoltre, l'approvazione dei corsi e dei seminari in modalità Fad segue le stesse regole fissate per gli eventi formativi tradizionali, solo che al momento della richiesta di autorizzazione alla Direzione regionale dei Vigili del Fuoco l'organizzatore dovrà già indicare quali saranno le sedi in cui i professionisti potranno seguire il corso o il seminario. Nel caso i soggetti organizzatori siano più di uno e siano di regioni diverse, sarà necessario nominare un «operatore di riferimento» in modo da individuare la Direzione regionale dei Vigili del Fuoco competente alla quale inoltrare la richiesta di autorizzazione dell'evento formativo.

Circolare dei Vigili del Fuoco 22 giugno 2016 sull'aggiornamento in materia di prevenzione incendi

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