Progettazione

Ingegneri/2. Dal Bim alle (ex) tariffe alla formazione continua, a Palermo si apre il cantiere dell'«Officina Italia»

di Giuseppe Latour

Mille delegati degli ordini territoriali, in rappresentanza di 239mila iscritti tra liberi professionisti, dipendenti pubblici e docenti. Parte oggi a Palermo e andrà avanti fino a venerdì il 61esimo Congresso nazionale degli ingegneri. Il titolo evoca una programmazione di lungo periodo: «Officina Italia. Progettiamo il cambiamento». E, infatti, l'idea dell'incontro di quest'anno è diversa dal solito e punta a obiettivi di più ampio respiro. In vista della scadenza elettorale di novembre, quando le cariche del Cni saranno rinnovate, saranno definite le linee di indirizzo che la categoria dovrà seguire nei prossimi anni.

La base della nuova piattaforma programmatica del Consiglio nazionale saranno i lavori precongressuali delle scorse settimane. Si comincerà dall'innovazione e dal ruolo che potranno avere nuove tecnologie attese a una vera esplosione nei prossimi anni, come il Building information modeling (Bim) che, in base al nuovo Codice appalti, sarà utilizzato in maniera obbligatoria nei lavori pubblici di maggiore importanza.
Ma il passaggio più importante sarà dedicato a questioni interne: la formazione continua, la riforma degli ordini, le competenze necessarie nel mercato del futuro. Si affronterà, allora, la questione della vastità e della disomogeneità dell'offerta formativa in ingegneria e della necessità di una sua riorganizzazione globale.

Secondo il Cni servirebbe una revisione del sistema delle lauree triennali, ma anche una riorganizzazione dei molti corsi di laurea simili che si accavallano negli atenei italiani. Bisogna andare verso una semplificazione e una razionalizzazione del sistema. Anche perché altre categorie, come i geometri o i periti industriali, si stanno già muovendo in questa direzione. In questo quadro, si parlerà anche di ordini professionali e della necessità di una riforma delle loro funzioni istitutive.

Una sezione importante sarà dedicata alla sostenibilità, con discussioni su ambiente, territorio, energia, sicurezza, rigenerazione urbana e consumo del suolo, inquinamento. Ma si parlerà anche di altre questioni più strettamente legate alla professione e al ruolo degli ingegneri, tra le quali quelle annose delle società di ingegneria: dopo la battaglia (persa) nell'ambito del Ddl concorrenza, il Cni continuerà a insistere per ottenere la piena equiparazione sul mercato privato delle società di ingegneria ai professionisti.

Sul fronte delle tariffe ormai abolite, si parlerà di equo compenso e di minimi qualitativi della prestazione: gli ingegneri proporranno di fissare dei parametri di riferimento, da collegare a compensi consigliati, per dare un orientamento al mercato ed evitare casi come quelli delle attestazioni di prestazione energetica, vendute a pochi euro su internet. Molto d'attualità, poi, il tema della "Manifattura 4.0", ossia la crescente integrazione tra tecnologie digitali e processi produttivi di tipo industriale, ambito nel quale l'ingegneria svolge un ruolo chiave. Si partirà oggi con la relazione introduttiva del presidente, Armando Zambrano. La chiusura dei lavori è prevista per venerdì, con l'approvazione della mozione finale. In mezzo, tre giorni di discussioni e tavole rotonde.

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