Progettazione

Nuovo codice/1. La riforma appalti perde il primo appuntamento con i decreti attuativi

di Mauro Salerno

La riforma appalti perde il primo appuntamento con l'attuazione. Forse era prevedibile. Ma è comunque un primo segnale che non sarà facile portare a termine nei ristrettissimi tempi immaginati sulla carta un percorso che prevede ben 53 provvedimenti - tra decreti e atti di altre Autorità - per rendere completamente operativo il codice varato con il Dlgs 50/2016.

In base all'articolo 24, comma 8, del decreto, entro il 18 giugno, cioè sabato scorso avrebbe dovuto essere varato il primo dei decreti attuativi previsti dal codice. Si tratta del decreto Giustizia-Infrastrutture necessario ad approvare i nuovi parametri da utilizzare per stabilire i compensi da porre a base di gara nelle gare di progettazione. Un decreto da «emanare entro e non oltre sessanta giorni dall'entrata in vigore del presente codice», recita la norma.

Vero è che tra tutti i provvedimenti messi in carico ai vari ministeri - e soprattutto all'Anac di Raffaele Cantone - risulta chiaro che l'aggiornamento dei parametri relativi ai compensi di progettazione non è la priorità, visto che il decreto che li ha stabiliti per la prima volta risale a meno di tre anni fa (Dm 143/2013, pubblicato in Gazzetta a dicembre 2013).

Anche volendo, non sarebbe comunque facile aggiornare i parametri, visto che manca ancora il decreto con la nuova definizione dei livelli di progettazione. In particolare il punto è chiarire i contenuti del nuovo progetto di fattibilità che ha sostituito il progetto preliminare. A definirli dovrà essere un decreto del ministero delle Infrastrutture, su proposta del Consiglio superiore dei lavori pubblici.

Su questo fronte qualcosa si è mosso. Ma non è che sia partita una corsa. Secondo indiscrezioni finora si sarebbe tenuta una sola riunione. Secondo gli annunci l'intenzione sarebbe quella di arrivare al traguardo entro l'estate, ma il codice sul punto non prevede alcuna scadenza.Semmai, a questo punto, ci si potrebbe chiedere il perché di una scadenza tanto stretta per il decreto parametri.

Ora il prossimo appuntamento è per metà luglio. Quando scadranno in un colpo solo molte delle scadenze previste dal codice e si potrà (forse) trarre un primissimo bilancio sull'attuazione della riforma.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©