Progettazione

Un italiano a New York, Piero Lissoni vince il concorso per l'acquario sommerso sull'East River

di Mariagrazia Barletta

Un acquario sommerso nelle acque dell'East River, chiuso di notte da una conchiglia che lo trasforma in un planetario. Sullo sfondo c'è l'isola di Manhattan. Si presenta così il progetto per un acquario e un parco urbano nel cuore di New York ideato da Piero Lissoni e dal suo team, composto dai giovani architetti Miguel Casal Ribeiro, Mattia Susani, partner di Lissoni Architettura e dall'architetto portoghese Joao Silva, altro membro dello studio milanese. Il progetto si aggiudica un concorso di idee bandito da Arch Out Loud, la neonata piattaforma on line creata per stimolare il dibattito e la ricerca di soluzioni innovative nel campo della progettazione attraverso l'organizzazione di concorsi e la pubblicazione dei relativi esiti.

La sfida ha raccolto un buon interesse con 565 partecipanti e 178 proposte provenienti da 40 diversi Paesi. A seguire Piero Lissoni nella classifica, c'è Dominik Sigg, architetto svizzero dello studio Steven Holl Architects. E tra gli autori dei progetti menzionati, un altro team italiano, composto da Claudia Consonni, Maria Vegeto, Mattia Inselvini e Chiara Mariateresa Donisi, che concepiscono l'acquario come un sistema di edifici che di notte prendono le sembianze di lanterne.

A fine dello scorso anno, il lancio della competizione internazionale che invitava i progettisti di tutto il mondo a ideare un nuovo acquario con annesso parco urbano nei Queens, famoso quartiere della Grande Mela. Il sito: un tratto del lungofiume affacciato sull'isola di Manhattan e sulla più piccola Roosevelt Island. Ideare un'attrezzatura culturale di qualità, iconica, integrata in uno spazio ricreativo pubblico, in un ambiente inclusivo, che fosse utile per la comunità e pensato per favorire l'incontro, era l'invito espresso nel brief. Una richiesta – si legge nel bando - scaturita come reazione alla prevalente trasformazione dei waterfront della metropoli statunitense ad opera di privati, società immobiliari che raramente assecondano l'interesse della comunità. Da qui la necessità di stimolare la riflessione attraverso la proposta di una nuova attrezzatura pubblica.

Con il suo team, l'architetto Lissoni propone un sistema dinamico che interagisce con il contesto, offrendo diverse occasioni per vivere il mondo acquatico. Elemento centrale è l'acquario, del quale emerge solo una sorta di piazza a pelo d'acqua, conformata come una arena e punteggiata da otto cupole trasparenti che si sviluppano poi in profondità. Le otto cupole rappresentano i quattro oceani (Atlantico, Pacifico, Indiano e Antartico) e quattro mari (Mediterraneo, Mar Rosso, Mar dei Caraibi e Mar di Tasmania), mentre i due poli sono rappresentati da un ben visibile iceberg posizionato al centro dell'atrio.

Elemento centrale della strategia progettuale è l'idea di creare un ambiente in cui il visitatore abbia la sensazione di immergersi nelle acque per scoprire la bellezza della vita marina in mostra all'interno della struttura. Altro punto chiave è il dinamismo. La calotta, che di giorno affianca il parco verde sulle rive del fiume, di notte trasla e va a ricoprire la piazza con le sue cupole, proteggendole come la conchiglia fa con la sua perla. Grazie alla copertura notturna l'arena si trasforma in un planetario. L'acquario è, inoltre, concepito come un'isola che per due livelli si immerge nelle acque dell'East River, accessibile per mezzo di una passerella galleggiante che circonda l'area di progetto.

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