Progettazione

Sicurezza, gli ingegneri chiedono un elenco dei responsabili presso il ministero del Lavoro

di G.La.

Migliorare la qualificazione del responsabile dei servizi di prevenzione e protezione. Istituendo un apposito elenco, tenuto presso il ministero del Lavoro. Il Consiglio nazionale degli ingegneri torna su una sua battaglia storica: la riforma del Testo unico sicurezza, il Dlgs n. 81/2008. Per questo ha appena pubblicato una serie di possibili emendamenti al provvedimento, da sottoporre agli iscritti all'ordine per eventuali integrazioni, che dovranno essere inviate entro il prossimo 15 maggio. Alla fine di questa consultazione, il Cni metterà insieme un pacchetto di proposte e lancerà la sua proposta di riforma al Governo.

Il cuore di questa revisione, per il gruppo che si occupa di sicurezza, coordinato dal consigliere Gaetano Fede, è l'articolo 32 del Testo unico. Qui si parla della figura del responsabile dei servizi di prevenzione e protezione che, di fatto, ha il compito di organizzare la sicurezza all'interno di tutte le aziende. Per poter esercitare l'incarico di Rspp è necessario rispondere ai requisiti indicati dall'articolo. In generale, questo soggetto deve avere un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore e un attestato di partecipazione a un corso di formazione. Esistono, però, alcuni problemi applicativi da risolvere.

Il primo, segnalato dal Cni, è che ci sono molti casi di responsabili non in possesso dei necessari requisiti, «in particolare in merito all'aggiornamento e alla formazione». Per questo andrebbe istituito un elenco nazionale presso il ministero del Lavoro: gli iscritti andranno controllati con cadenza quinquennale. In quella sede i tecnici del dicastero verificheranno i requisiti e i titoli autocertificati, con particolare riferimento all'aggiornamento della formazione.

Una seconda modifica servirebbe sul comma 3 dell'articolo 32. Qui la legge prevede una sostanziosa eccezione alla regola generale della qualificazione. Infatti, pur non essendo in possesso di tale titolo di studio, è possibile svolgere la funzione di Rspp qualora si dimostri di aver già svolto questo incarico. Secondo il Consiglio nazionale degli ingegneri, bisogna limitare le eccezioni alla regola generale, riscrivendo questo passaggio. Sono, infatti, molti i responsabili che lavorano senza un diploma di istruzione secondaria. Quindi, bisogna favorire l'innalzamento dei requisiti necessari a svolgere il ruolo di responsabile.

Allo stesso modo, poi, bisognerebbe dare più spazio al coordinatore della sicurezza in fase di progettazione, rivedendo i contenuti dell'articolo 90. «Sappiamo, purtroppo, al di là dei vari proclami – spiegano dal Cni - che il Csp, di norma, viene chiamato pochi attimi prima dell'inizio dei lavori se non a lavori già iniziati». Il nuovo Testo unico, invece, dovrebbe obbligare il committente e il responsabile dei lavori a comunicare già sin dalla richiesta del titolo abilitativo l'avvenuto affidamento dell'incarico di Csp, o la motivazione della mancata nomina. Inoltre, per evitare il mancato coordinamento tra i diversi soggetti responsabili della sicurezza, bisogna convocare una specifica riunione preliminare a cui partecipino «il committente stesso, il progettista e il coordinatore».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©