Progettazione

L'azienda farmaceutica si insedia nel quartier generale «stealth»

di Monica Zerboni

Fedele ad una filosofia progettuale basata sulla sensibilità ambientale e sulla sperimentazione costante, l'architetto Giuseppe Tortato ha realizzato un'opera ispirata agli scafi delle imbarcazioni super veloci. Si tratta dei nuovi headquarter di AB Medica, gruppo all'avanguardia nelle tecnologie medicali, con sede alle porte di Milano.
Un edificio iconico ma al tempo stesso funzionale, che esprime dinamicità e innovazione e che nelle sue forme riflette il carattere delle attività che si svolgono all'interno.
A tali caratteristiche si aggiunge nel progetto una particolare attenzione ai principi dell'architettura bioclimatica, con soluzioni rivolte al risparmio energetico e al benessere psicofisico dei lavoratori.

Afferma il progettista: «Si tratta di un edificio-landmark che, oltre agli aspetti simbolici, esprime la volontà di demarcazione e qualificazione di un contesto periurbano sfavorevole, a ridosso di un tratto dell'autostrada Milano-Varese».
Le dimensioni di velocità e dinamicità della vicina autostrada vengono traslate in un'architettura che trova ispirazione nel mondo raffinato e tecnologicamente evoluto dei motoscafi super veloci. La particolare conformazione del lotto e i vincoli autostradali hanno guidato il disegno di una forma triangolare simile a uno scafo che scivola tra colline artificiali che assolvono a funzione di isolamento termico e acustico del complesso.

Il volume è scolpito alla base dai grandi setti inclinati delle facciate ventilate continue, realizzate con il sistema StoVentec R che integrano le funzioni di isolamento e risparmio energetico. Al piano superiore esso si sviluppa in un elemento aereo e luminoso, definito da una piastra solidale alla costruzione prefabbricata sottostante, ma svincolata strutturalmente. A questo livello, aperti e totalmente vetrati, sono distribuiti gli uffici. In essi gli elementi strutturali vengono limitati attorno a patii triangolari e lungo il perimetro irregolare della costruzione.

Il tetto, a sua volta ruotato in funzione dell'orientamento solare rispetto alla sagoma obbligata del piano terra, è dotato di forti aggetti con funzione di schermatura solare ed è caratterizzato dalle bucature triangolari dei patii che garantiscono un'illuminazione naturale diffusa a tutto il piano operativo. Intorno all'edificio ,il verde costituisce una parte inscindibile del progetto architettonico, diventando elemento integrante della costruzione mentre contribuisce al suo isolamento ambientale e al benessere degli utilizzatori.

Un'impiantistica all'avanguardia sfrutta la geotermia come energia rinnovabile con un sistema ibrido di pompe di calore: una pompa di calore del tipo polivalente acqua-acqua, con sfruttamento dell'acqua di falda ed una pompa di calore del tipo polivalente aria-acqua con sfruttamento della componente termica dell'aria. Lo sfruttamento dell'acqua di falda per la climatizzazione degli ambienti mediante pompe di calore ad alto rendimento viene ottimizzato grazie alla presenza di una riserva idrica antincendio. Inoltre l'acqua di falda alimenta anche il sistema di irrigazione della vasta area verde.

L'illuminazione naturale al piano uffici è garantito nelle varie condizioni stagionali da uno studiato orientamento delle facciate e da un calibrato uso degli aggetti rispetto alle pareti quasi totalmente vetrate. L'uso del vetro è ponderato, in accordo con una classificazione energetica elevata. La sua presenza risulta al tempo stesso elemento di pregio e fortemente caratterizzante l'ambiente di lavoro.

Corpi illuminanti di alta tecnologia sono stati utilizzati sia per l'illuminazione interna che esterna, realizzati in stretta collaborazione con lo staff di progettazione Zumtobel che ha fornito anche tutte le luci per gli uffici e per gli spazi tecnici e i depositi.
«La mia attività - racconta sempre l'autore del progetto - è sempre stata volta a rompere le convenzioni, proponendo oggetti che restituiscano la centralità dell'esperienza sensoriale, in una dimensione più vasta del mero territorio urbano. Il luogo in cui lavorare e vivere diventa così un'oasi, un rifugio rigeneratore, che fruisce dove possibile della presenza della natura». «I miei progetti - conclude Tortato - mettono al centro un uomo cosciente, che si nutre di esperienze profonde».

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