Progettazione

Prevenzione incendi, pronte le linee guida sulla progettazione degli immobili tutelati

di Mariagrazia Barletta

Edifici tutelati: arriva una guida per aiutare il progettista a individuare misure di sicurezza alternative a quelle previste nelle regole tecniche di prevenzione incendi. La Direzione centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica del ministero dell'Interno pubblica le linee guida per l'applicazione dell'istituto della deroga in caso di edifici sottoposti a tutela, aperti al pubblico e nei quali si svolgono attività soggette a controllo da parte dei Vigili del Fuoco. Un documento condiviso con il ministero dei Beni e delle attività culturali, basato sullo studio delle richieste di deroga più ricorrenti e sul confronto di incidenti accaduti in edifici sottoposti a tutela.

L'applicazione delle regole tecniche di prevenzione incendi agli edifici vincolati spesso va a scontrarsi con le caratteristiche morfologiche e strutturali delle architetture, implicando interventi invasivi non compatibili con la conservazione dei manufatti. È frequente, dunque, il ricorso a soluzioni tecniche in deroga che vadano a compensare il maggior rischio, derivante dalla mancata applicazione delle prescrizioni normative, con soluzioni alternative scelte ad hoc e capaci di riportare il rischio ad un livello ritenuto accettabile. Le linee guida, la cui applicazione non è obbligatoria, hanno dunque l'obiettivo di aiutare il progettista ad individuare misure utili alla compensazione del rischio in caso di ricorso all'istituto della deroga. Resta ferma la possibilità di impiegare i metodi dell'ingegneria della sicurezza.

Vasto il campo di applicazione, che comprende le attività elencate nel Dpr 151 del 2011 se svolte in un edificio sottoposto a tutela ai sensi del Dlgs 42 del 2004, come ad esempio: i locali per lo spettacolo, gli alberghi, le scuole, gli uffici, le stazioni ferroviarie e marittime, etc… Sono esclusi gli archivi, le biblioteche, i musei e le gallerie, esposizioni e mostre e le strutture sanitarie. Ovviamente, per l'applicazione delle linee guida, le attività devono essere dotate di regola tecnica verticale, altrimenti l'istituto della deroga non avrebbe senso. Quanto alle opere che oltre ad essere tutelate hanno una funzione strategica, stabilita dalla legge o derivante da esigenze legate a pianificazioni di soccorso pubblico o di difesa civile, le linee guida non trovano applicazione: il carattere strategico implica, infatti, «la necessità del rispetto integrale della regola tecnica» si legge nel documento pubblicato.

Ai fini dell'applicazione delle linee guida, nella categoria «edificio o bene tutelato» rientrano tutte le cose immobili o mobili appartenenti allo Stato, alle Regioni, a enti o istituti pubblici, a persone giuridiche private senza scopo di lucro, «che siano opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre 70 anni» . Sono incluse le cose mobili o immobili di proprietà privata per le quali è stato dichiarato l'interesse culturale.
Il metodo seguito ricalca quello introdotto dal Codice di prevenzioni incendi (Decreto del ministero dell'Interno 3 agosto 2015), con l'obiettivo di garantire sia la salvaguardia della vita umana che la conservazione del patrimonio culturale. È basato sulla valutazione del rischio e sulla classificazione del livello di rischio incendio tramite i profili Rischio vita e Rischio beni, così come accade nel Codice.

In base alla valutazione del rischio e per ciascuna misura antincendio (reazione al fuoco, resistenza al fuoco, esodo, compartimentazione, gestione della sicurezza, controllo dell'incendio, rivelazione ed allarme, controllo dei fumi e del calore, sicurezza degli impianti, operatività antincendio e presenza di cantieri) vengono individuate le soluzioni tecniche e le misure aggiuntive in relazione ai livelli di prestazione richiesti. Quelle aggiuntive fanno riferimento alle più ricorrenti casistiche rilevate nell'ambito degli edifici tutelati. Si va a comporre, così, la strategia antincendio da metter in atto per compensare la mancata applicazione di una o più soluzioni deterministiche individuate dalla regola tecnica verticale.

La valutazione del rischio - raccomandano le linee guida - deve essere effettuata anche in riferimento al tessuto urbano. Un elemento, quest'ultimo, da considerare per tenere sotto controllo la magnitudo di un eventuale evento dannoso. Nei centri storici massima attenzione va posta alle condizioni di accesso ai mezzi di soccorso e alle possibilità di propagazione dell'incendio da un edificio all'altro. Sul fronte della resistenza al fuoco è d'obbligo, poi, una classificazione dei tipi strutturali e nei casi in cui le prestazioni di resistenza al fuoco non possono essere valutate, le linee guida indicano le misure da mettere in atto, innanzitutto: la limitazione del carico d'incendio e l'installazione di sistemi di rivelazione e di allarme.

Dalle statistiche nazionali e internazionali si evince che una parte non trascurabile di incendi negli edifici tutelati avviene nei cantieri avviati per operazioni di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione. Ne deriva che un capitolo della strategia antincendio è dedicato ai rischi connessi alla presenza di cantieri temporanei e mobili.

Linee guida del ministero dell'Interno sulla progettazione degli edifici sottoposti a tutela

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©