Progettazione

In Sicilia la casa firmata Scau fatta di acqua e colore

di Luigi Prestinenza Puglisi

È possibile conciliare le forme dell'architettura contemporanea con i materiali locali, quando questi, come nel caso di quelli presenti nella Sicilia orientale, sono caratterizzati da una consolidata tradizione della lavorazione che richiede – si pensi alla pietra lavica- una consumata perizia artigianale?
La risposta di Scau è positiva e lo sta dimostrando da diversi anni con numerose opere, non solo residenziali, realizzate in Sicilia, prevalentemente nella provincia di Catania (lo studio però da tempo si sta espandendo verso altri mercati, per esempio a Malta dove è attivo).

La casa unifamiliare che qui presentiamo è stata recentemente completata nel comune di Gravina di Catania. A caratterizzare il progetto è l'incastrarsi e la compenetrazione di tre parallelepipedi semplici. Sono sollevati di circa 50 cm. dal suolo anche se in un caso, per il dislivello del terreno, l'altezza è maggiore. Vi è, infine, un quarto volume virtuale evocato dalla piscina e dallo stagno adiacente, che idealmente chiude il perimetro, formando una corte all'interno della quale sono piantati alcuni alberi, tra i quali spicca un grande esemplare di Celtis Australis.
«Il tema dell'albero prigioniero - ci racconta Angelo Vecchio, progettista e partner dello studio - è uno dei temi ricorrenti nei nostri progetti, così come la cura delle sistemazioni esterne che integrano l'edificio al paesaggio».

La casa si articola su tre livelli. Il piano interrato, di circa 175 mq, ospita il garage, un'ampia cantina e i relativi servizi. L'accesso può avvenire direttamente dalla strada attraverso la rampa carrabile che porta al garage e allo spazio coperto; oppure dal volume della zona notte, destinato a parcheggio per gli ospiti. Da questa quota un'ampia scalinata porta al grande pergolato in acciaio corten, che scherma verso sud il prospetto e l'ingresso. Vi sono anche una scala interna e una ulteriore scala esterna che collega la cantina e il giardino.

Il piano terreno, con una superficie di 275 mq, ospita una zona giorno privata costituita da cucina-pranzo, soggiorno e dispensa; un'altra zona con un ampio soggiorno pranzo; la zona notte organizzata con camera da letto matrimoniale con bagno privato e cabina armadio, due camere da letto singole con bagno. Le due zone notte sono collegate da uno spazio di passaggio a ponte utilizzabile come studio dei ragazzi. L'ingresso all'abitazione immette in un disimpegno dal quale è possibile accedere direttamente alla cucina, all'ampia zona soggiorno o alla scala interna di collegamento tra i vari livelli. Da tutti gli ambienti, attraversando le grandi vetrate delle porte finestre, è possibile accedere al giardino antistante.

Il primo piano, infine, è adibito a terrazza di copertura ad eccezione di un'area sovrastante la zona giorno in cui sono presenti lo studio con affaccio sul piano terra e una camera da letto con relativi servizi per gli ospiti.
Il volume che contiene il soggiorno a doppia altezza è caratterizzato da una copertura inclinata che accoglie i pannelli solari e fotovoltaici in grado di assicurare l'indipendenza energetica all'abitazione. «Abbiamo cercato di fare in modo - ci racconta Angelo Vecchio - che la casa fosse quasi totalmente autosufficiente e quindi economica nella gestione dei consumi». Negli spazi esterni è stato fatto ampio ricorso ai materiali lapidei che caratterizzano la tradizione locale e all'acciaio corten che allude a uno spirito più contemporaneo.

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