Progettazione

Lo studio d'ingegneria D'Appollonia rifarà il piano dei trasporti di Tel Aviv

di Raoul de Forcade

D’Appolonia, società di consulenza ingegneristica del gruppo Rina, fornirà supporto tecnico e svolgerà un ruolo di controllo del programma, per il progetto di completo rinnovo del trasporto pubblico a Tel Aviv. Il contratto, stipulato tra l’azienda italiana, che ha vinto una gara internazionale, e Nta, l’agenzia governativa per lo sviluppo del trasporto pubblico, ha un valore stimato di 15 milioni di euro, con un arco temporale di circa sette anni, per la prima fase, e un’opzione aggiuntiva per altri tre anni. Se la collaborazione proseguirà, inoltre, D’Appolonia potrà affiancare Nta durante i prossimi 20 anni, cioè per l’intera durata dello sviluppo trasportistico della città. E per fornire miglior supporto allo svolgimento delle attività, la società del gruppo Rina sta aprendo un ufficio dedicato a Tel Aviv, dove si prevede possano trovare posto una decina di ingegneri. A illustrare l’operazione è Roberto Carpaneto, ceo di D’Appolonia, appena tornato dalla città israeliana. «Il progetto in campo – spiega - punta a rivoluzionare il modo di spostarsi a Tel Aviv e si tratta del piano più importante tra quelli che Israele sta portando avanti: vale complessivamente 1,5 miliardi di dollari».

Si parla di un’area metropolitana, prosegue Carpaneto, «che conta 3,5 milioni di residenti, pari al 44% delle popolazione d’Israele. Il nuovo sistema di trasporto ha l’ambizione di andare oltre il semplice scopo di far muovere le persone. Si vuole un cambiamento della cultura della mobilità in Israele. Ribaltando la tendenza attuale, che vede sempre più mezzi privati in strada, con inquinamento e congestione. Si guarda al modello di trasporto del Nord Europa, per sviluppare il piacere di servirsi dei mezzi pubblici».

Nta, seguendo la strategia del governo israeliano, ha concepito dunque un sistema di trasporto pubblico integrato attraverso la realizzazione di otto linee urbane, cinque delle quali saranno metropolitane leggere e tre linee di bus di transito veloce. La rete di trasporto sarà di 215 chilometri complessivi. L’obiettivo è di far viaggiare sulle metropolitane circa 1,4 milioni di passeggeri entro il 2030. D’Appolonia, entrata in gioco a lavori già avviati per la prima linea metro (la rossa, che dovrebbe entrare in servizio nel 2021) avrà il compito di contribuire alla solidità tecnica delle scelte progettuali e di monitorare gli aspetti di gestione del progetto, fornendo servizi tecnici di controllo e supervisione sui contratti, sulle forniture e sulla realizzazione dei progetti. Agirà anche nei Paesi ai quali Nta ha affidato commesse, ad esempio la Cina, che costruisce i treni. Un team dedicato dovrà supervisionare l’avanzamento dei costi, il rispetto dei tempi di esecuzione dei lavori, il livello di sicurezza e d’integrazione delle tecnologie previste.

Nell’arco dei sette anni del contratto più i tre in opzione, D’Appolonia punta a contribuire all’avviamento di tre linee metropolitane (la rossa, la verde e la viola).

L’azienda italiana nel 2015, spiega Carpaneto, «ha fatturato 130 milioni e conta di arrivare a 140 nel 2016. Passeremo, inoltre, dai 1.300 addetti dell’anno scorso a 1.400».

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