Progettazione

A Torino grandi firme in lizza per rinnovare il Palazzo delle esposizioni

di Maria Chiara Voci

Libeskind, Perrault, Boeri e Mario Cucinella. E ancora: lo studio O.M.A, che ha realizzato la Biblioteca centrale di Seattle, qui in cordata con Buro Happold; il giapponese Kuma insieme a Latz+Partner; Ai Engineering con David Chipperfield; Rafael Moneo, che ha firmato la progettazione della nuova ala del Museo del Prado a Madrid; Bolles+Wilson, lo studio tedesco che ha firmato il nuovo teatro Luxor di Rotterdam e la biblioteca di Monaco; Anma (Agence Nicolas Michelin & Associes), che ha la paternità dell'Esagono, l'edificio che ospita il Ministero della Difesa francese.

Sono 21, come le lettere dell'alfabeto italiano con cui sono contrassegnate, le cordate internazionali che hanno risposto al bando promosso dall'amministrazione del capoluogo piemontese per il recupero di Torino Esposizioni, gioiello architettonico firmato da Nervi e Sottsass, lungo il viale che costeggia il parco del Valentino. Le buste sono state aperte la scorsa settimana da Scr Piemonte, la centrale di committenza regionale che gestisce le fasi di gara: l'appalto prevede l'affidamento dello studio di fattibilità per il recupero e la rifunzionalizzazione dell'edificio, un tempo utilizzato per le esposizioni (funzione oggi assolta dagli spazi di Lingotto e dell'Oval) e in futuro destinato a ospitare una cittadella della cultura e un campus di architettura e design. L'importo a base d'asta per l'affidamento della progettazione è di 700mila e 661 euro.

«La risposta dei più prestigiosi studi di architettura e ingegneria dimostra il grande interesse per il progetto - ha commentato Stefano Lorusso, assessore all'Urbanistica del Comune -. Lo studio di fattibilità e la realizzazione della biblioteca verranno coperti dai fondi post olimpici. Si tratta di una grande opportunità per la città, a dieci anni dall'anniversario dell'evento a cinque cerchi. Il progetto cambierà il volto della città lungo l'asse del Po e rappresenta un fondamentale tassello nello sviluppo di Torino città di cultura e universitaria».

Aperte le buste, ora si passa alla fase di valutazione. I progetti elaborati saranno valutati per la capacità di suddivisione degli spazi in lotti funzionali indipendenti, realizzabili in fasi distinte e gestibili separatamente gli uni dagli altri, per la definizione del disegno d'insieme, per l'integrazione con il contesto storico presente e per l'efficienza energetica/impiantistica prevista dai nuovi manufatti. L'obiettivo della Città - che ha lanciato l'iter dell'operazione urbanistica a novembre, in occasione della visita sotto la Mole del ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini - è quello di procedere in tempi rapidi con la prima parte della trasformazione.

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