Progettazione

Inarcassa/2. Tutto le novità sul taglio delle sanzioni per i contributi non versati

di Giuseppe Latour

Cosa cambia e in che tempi in materia di sanzioni contributive. La riforma approvata nella serata di giovedì 11 febbraio dal Comitato nazionale dei delegati di Inarcassa ha avviato una ristrutturazione epocale delle regole in materia di inadempimenti contributivi di architetti e ingegneri. È l'inversione di rotta più importante, tra quelle programmate dal presidente Giuseppe Santoro, rispetto alla gestione del vecchio presidente, Paola Muratorio. Facciamo, allora, il punto su tutti gli sconti in arrivo: teoricamente la sanzione potrà scendere dall'attuale 24% annuo fino appena al 3%, se vengono rispettate alcune condizioni. Ma non solo. Vengono riformati gli istituti del ravvedimento operoso e dell'accertamento con adesione. Sarà importante conoscerli da subito, per capire come muoversi.

Due precisazioni vanno fatte già nelle premesse. La prima è che il sistema impatterà soltanto sui nuovi debiti. Solo le irregolarità successive alla sua entrata in vigore potranno beneficiare degli sconti. Diversamente, sarebbe stata messa in atto una sanatoria, che avrebbe danneggiato soprattutto coloro che pagano i loro contributi con regolarità. La seconda precisazione è che le norme non vanno in vigore da subito, ma dovranno attendere il via libera dei ministeri vigilanti. In sostanza, il Governo dovrà verificare se questi sconti rischiano di mettere a rischio la sicurezza dei bilanci dell'ente. E, guardando al recente passato, questo semaforo verde potrebbe richiedere anche diversi mesi.
Detto questo, passiamo ai contenuti. Il nuovo sistema si baserà, nella sostanza, su un impianto più graduale di sanzioni. Per venire incontro agli iscritti viene abbandonato il modello che vedeva scattare immediatamente una sanzione del 2% mensile (24% annuo) per il mancato pagamento dei contributi. Con una modifica all'articolo 10, comma 1 del Regolamento generale di previdenza 2012 di Inarcassa, allora, la sanzione viene collegata al tempo trascorso, per penalizzare il ritardo reiterato. Entro un anno si paga lo 0,5%, entro due anni l'1%, entro tre anni l'1,5%, entro quattro anni il 2% e oltre si sconta un 60% fisso all'anno. In questo modo, per chi paga entro dodici mesi, il carico passa dal 24% al 6 per cento.

L'altro obiettivo è incentivare gli iscritti a non accumulare grosse masse debitorie. La tendenza attuale, infatti, dice che molti degli arretrati sono appannaggio di pochi professionisti. La grande maggioranza paga con puntualità o, al massimo, sconta qualche piccolo ritardo dovuto a problemi di liquidità. L'idea è aiutare questi soggetti. Arriva, così, un secondo sconto, parametrato sulla base del totale delle somme arretrate. Il bonus sarà del 50% entro i 10mila euro, del 30% tra 10 e 15mila euro, del 20% tra 15 e 20mila euro. Teoricamente, allora, chi ha 9mila euro di debito da meno di un anno potrà portare la sanzione al 3% (contro il vecchio 24%).

E non è tutto. La riforma prova a utilizzare lo sconto sugli interessi di mora come una leva per indurre architetti e ingegneri all'autodenuncia. Vengono ritoccati due istituti. Il ravvedimento operoso consente agli iscritti, prima che l'irregolarità gli venga notificata, di autodenunciarsi con uno sconto del 70% sulle sanzioni. Chi si autodenuncia e paga tutto e subito entro 60 giorni avrà, con la riforma, un maxi sconto dell'85 per cento. Il secondo caso è quello dell'accertamento con adesione: chi non contesta un'irregolarità notificata può ottenere uno sconto del 30 per cento. Il bonus, con le nuove regole, sale al 50% per chi paga entro 60 giorni. Il motivo di queste modifiche è che, negli ultimi anni, la rateizzazione degli arretrati è diventata una scelta diffusissima tra i professionisti. Una tendenza che adesso Inarcassa vuole in qualche modo contrastare, perché complica il recupero dei crediti. Allora, chi si autodenuncia o paga in contanti senza contestazioni avrà diritto a uno sconto.

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