Progettazione

Servizi di ingegneria e architettura, il Cni: tra luglio e settembre mercato in forte calo

di Giuseppe Latour

Mercato dei servizi di ingegneria e architettura in forte calo tra luglio e settembre. E' quanto emerge dalla rilevazione periodica del Centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri: nel trimestre considerato il totale degli importi a base d'asta è stato di poco inferiore a 1,4 miliardi di euro, contro i circa 1,6 miliardi del trimestre precedente e gli 1,9 miliardi dello stesso periodo dell'anno scorso. Un trend simile a quello registrato per i soli servizi di ingegneria che, nel dato tendenziale, fanno registrare un calo del 14,4 per cento.
Guardando al piano regionale, poi, la Campania si conferma ancora una volta al primo posto per numero di bandi pubblicati (201) ma, nel periodo in esame, viene scavalcata dalla Sardegna per importi: quasi 15 milioni di euro destinati ai servizi di ingegneria.

«I dati dell'ultimo trimestre – dice Luigi Ronsivalle, presidente del Centro studi Cni - confermano una tendenza che non ha ancora invertito il segno. Colpisce molto il fatto che, nonostante i richiami di Anac, vi sia ancora così poca chiarezza nella determinazione degli importi a base di gara e nella loro esplicitazione. Ciò significa che lo sconto medio rilevato, e riferito a criteri in buona parte non dichiarati, potrebbe risultare ancora maggiore se fosse riferito a compensi correttamente determinati in base al Dm 143, il decreto parametri».
Restano così ampiamente disattesi, da parte delle stazioni appaltanti, gli adempimenti previsti dalla determinazione dell'Anac. In riferimento al cosiddetto «decreto parametri», che fissa i criteri per determinare l'importo del corrispettivo da porre a base d'asta, solo il 49% dei bandi ha indicato tale decreto quale norma di riferimento. Senza considerare la questione dei ribassi eccessivi. Tutte le gare continuano ad essere aggiudicate con ribassi molto consistenti che arrivano anche all'80 per cento.

Il valore medio di ribasso per i servizi di ingegneria senza esecuzione è pari al 36,6%, quello relativo alle gare in cui è prevista anche l'esecuzione dei lavori è pari al 18,4%, mentre nel settore Ict la media dei ribassi sfiora il 26 per cento. In questo senso, nel terzo trimestre 2015 si registra un peggioramento, se si pensa che il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa per l'affidamento degli incarichi di ingegneria e architettura per importi superiori ai 100mila euro è stato disatteso nel 6,8% dei casi, contro il 2,4% rilevato nel trimestre precedente. «Soprattutto si conferma – prosegue Ronsivalle - il forte divario fra l'importo dei bandi affidati a liberi professionisti, anche costituiti in Ati e le società o consorzi, dato ancora più rilevante nei bandi del settore Ict. In pratica, ai liberi professionisti viene affidata la maggior parte degli incarichi di modesta entità, mentre sono esclusi da quelli più rilevanti, indipendentemente dalle forme di aggregazione temporanea».
Un dato positivo è quello relativo ai requisiti di fatturato: una questione legata all'accesso alle gare dei piccoli professionisti, sulla quale il Cni dà battaglia ormai da anni. Nel terzo trimestre del 2015 la quota dei bandi in cui è stato richiesto un fatturato globale superiore al doppio dell'importo a base d'asta è sceso dal 43,1% di inizio anno al 25,8% del terzo trimestre. Anche se, sui requisiti, resta un punto critico: la quantità del personale tecnico richiesto nei bandi. Nel terzo trimestre 2015 in media gli elementi richiesti sono stati sei. Un numero molto elevato se si considera che la stragrande maggioranza delle imprese nel settore edile ha meno di cinque dipendenti. In questo modo i liberi professionisti vengono esclusi dalle gare più remunerative.

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