Progettazione

Salerno, in arrivo 26 milioni per completare (dopo 13 anni) la cittadella della giustizia di Chipperfield

di Francesco Nariello

A tredici anni dalla posa della prima pietra - alla quale è seguito un tormentato iter, passando dai ritrovamenti archeologici al fallimento dell'impresa appaltatrice - potrebbe essere finalmente vicino lo sblocco dei lavori per il completamento della Cittadella giudiziaria di Salerno. E' stata infatti pubblicata la scorsa settimana la nuova delibera del Cipe che rimodella - spalmandolo sul triennio 2015-2017 - lo stanziamento, di oltre 26 milioni, necessario a finire l'opera progettata a suo tempo da David Chipperfield, rimasta finora incompiuta.
Con la certezza sull'assegnazione definitiva dei fondi e con la gara d'appalto chiusa lo scorso giugno - anche se in via provvisoria visto che sono ancora in corso le procedure di verifica - è ipotizzabile un'apertura in tempi rapidi dei cantieri: l'obiettivo, trapela dagli uffici del comune, è di avviare i lavori entro l'inizio del 2016 (gennaio), dopodiché l'intervento dovrà essere completato entro diciotto mesi.


La delibera del Cipe (n. 72/2015 del 6 agosto), pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 12 novembre, conferma - nel dettaglio - la cifra di circa 26,5 milioni necessari a completare la struttura situata nel centro di Salerno. Lo stesso importo era stato stanziato in via programmatica lo scorso anno (a valere sugli anni dal 2014 al 2016) - con una delibera Cipe "strappata" dall'allora sindaco De Luca nel febbraio 2014, appena prima di lasciare la carica di viceministro alla Infrastrutture, pubblicata nel giugno dello stesso anno - ma per ottenere l'assegnazione definiva dei fondi è stato necessario un nuovo atto, con la rimodulazione per le diverse annualità: 2 milioni per il 2015, 14,5 milioni per il 2016 e oltre 10 per l'anno successivo. Lo stanziamento sarà a carico delle disponibilità del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il periodo 2014–2020, come previsto anche dall'ultima legge di stabilità. La registrazione della Corte dei Conti, avvenuta lo scorso 29 ottobre, ha infine sbloccato le risorse.
Le opere da realizzare con i fondi stanziati - suddivisi nelle tre tranche annuali - consistono, nello specifico, nel completamento degli edifici D, E, ed F, oltre che degli archivi situati al livello -1: di tali edifici, al momento, esistono solo le strutture in cemento armato, coperture, tamponamenti esterni e centrali tecnologiche. Si tratterà quindi di completare l'intervento sui tre nuovi immobili, incluso un nido d'infanzia che dovrebbe sorgere all'interno del modulo D. Per la parte esistente - i tre plessi già realizzati, nei quali dovrebbero trasferirsi gli uffici giudiziari - dovranno invece essere chiusi gli interventi per la messa in sicurezza, partiti nei mesi scorsi.


Nel frattempo, lo scorso giugno, è stata aggiudicata - in via provvisoria - la gara europea per l'affidamento dei lavori secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa: ad ottenere l'appalto è stata l'impresa Passarelli (che si sta occupando a Salerno anche della realizzazione della stazione marittima). Nei scorsi giorni si sono concluse le verifiche sull'offerta, ma per arrivare all'aggiudicazione definitiva dovrà chiudersi anche l'iter dei controlli sui requisiti soggettivi dell'impresa vincitrice (documentazione antimafia, regolarità contributiva). Per l'avvio dei cantieri, dunque, bisognerà ancora aspettare: in base agli adempimenti da svolgere - salvo imprevisti - l'obiettivo considerato "compatibile" dagli uffici comunali è far partire i lavori per l'inizio del prossimo anno, entro gennaio.
Lo sbocco del completamento della Cittadella giudiziaria - grazie allo stanziamento delle risorse mancanti - potrebbe chiudere una vicenda più che decennale. La storia dell'intervento, infatti, affonda le radici negli anni '90, quando il (già allora) sindaco, Vincenzo De Luca, affidò il progetto all'architetto britannico David Chipperfield, che la localizzò nel centro cittadino, nell'area dell'ex scalo merci.
Dopo un primo avvio del cantiere nel 2003 (con la previsione di chiudere entro due anni), i lavori si sono però bloccati a causa di ritrovamenti archeologici e, nel 2008, per il fallimento dell'impresa appaltatrice. Nel 2010 il cantiere è stato poi affidato ad un'altra ditta che ha completato - nel febbraio dello scorso anno - le prime tre palazzine. Anche l'iter dell'ultima gara di appalto per i lavori di completamento dell'opera, infine, è stato rallentato: la procedura, infatti, si è fermata a causa della presentazione di un ricorso da parte di una delle ditte inizialmente escluse.

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