Progettazione

Palazzo Ricordi è l’edificio più antico a ricevere la certificazione Leed Core&Shell

Medaglia d’oro per la sostenibilità al Palazzo Ricordi di Milano. Completamente riqualificato e riconvertito con funzione direzionale e commerciale, l'edificio di via Berchet 2, nato nel 1880 grazie all’Opera Pia Borella e divenuto nel 1920 sede dalla Società Ricordi, è tornato alla città grazie all’operazione sviluppata da Antonello Manuli Holdings. È l'edificio sostenibile più antico, il più vecchio al mondo certificato Leed Core&Shell, livello Gold per la sostenibilità dove oggi hanno trovato posto grandi brand italiani come Furla e Ferrari.

Un capolavoro di efficienza energetica e una soluzione di alta qualità progettuale resa possibile dal lavoro di squadra dei partner tecnici: Studio di Architettura Parisotto & Formenton, F&M Ingegneria Spa, ESA engineering Srl, con la consulenza della società Evotre Srl per la certificazione. In Italia si era già raggiunto un record simile con la riqualificazione di Ca' Foscari (1453) a Venezia, ma questo edificio, certificato “Leed for Existing Buildings: Operations & Maintenance”, comprendeva esclusivamente interventi non strutturali; a Palazzo Ricordi invece si vede un intervento complesso che interessa la struttura, l’involucro, la distribuzione interna e l’intero sistema impiantistico di riscaldamento, raffrescamento e ventilazione.

«Per il buon esito di questa operazione è stata determinante fin dall’inizio la volontà di certificare l’immobile – spiega Carlotta Cocco della società Evotre, responsabile della certificazione per conto della committenza – siamo riusciti a rispettare le richieste di tutela e ad innovare completamente gli interni, con uno sguardo integrato fin dal primo momento. Abbiamo mantenuto l’84% delle strutture portanti mentre in facciata abbiamo sostituito gli infissi con nuovi serramenti e vetri ad alte performance. Importate è stata la scelta della committenza di affidare la regia a un team di project management che ha controllato ogni cosa in sinergia con i vari diversi professionisti coinvolti, proprio come richiesto dal processo di certificazione Leed».

Due anni di lavori per trasformare l'edificio che è passato dalla Classe E alla Classe A, con un risparmio del 35% dei consumi. L’edificio con una superficie circa 4.600 metri quadri e un volume di circa 16.600 metri cubi ha subito un delicato intervento di restauro architettonico, impiantistico e tecnologico. «Abbiamo recuperato il 97% dei materiali – spiega l'architetto Cocco – optando per il riciclo invece dello smaltimento in discarica». Tra gli altri interventi eseguiti per ottenere la certificazione Leed ce ne sono alcuni anche molto semplici come la realizzazione del parcheggio bici per gli utenti che è stato strategicamente posto all'interno destinando un locale con il posizionamento delle bici in verticale. Oppure le nuove rubinetterie temporizzate e le cassette a doppio flusso (con un conseguente risparmio idrico del 37%).

Per quanto riguarda l’edificio, è stato introdotto un termo-cappotto interno ad elevato coefficiente di isolamento nonostante la complessità dell'edificio storico ed è stato realizzato un impianto geotermico con pompa di calore con emungimento di acqua di falda.

Particolarmente complessa è stata anche la gestione di cantiere che ha visto lo sviluppo di un attento piano per la riduzione degli impatti delle attività di costruzione e la ricerca di materiali con caratteristiche di sostenibilità. L’installazione degli impianti è stata perfezionata da un processo di Commissioning avanzato, che ha preso avvio fin dalle prime fasi di progettazione e ha verificato l'installazione, la taratura e il funzionamento di tutti gli impianti secondo le richieste da progetto.

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