Appalti

A Firenze Rfi subentra a Nodavia (Condotte) per completare la stazione dell'Alta velocità

La società del gruppo Fs prende in carico il maxi-cantiere. Prevista la costruzione di un tunnel sotto la città. La sfida: chiusura nel 2025

di Marco Morino

Ripartono i lavori della Tav di Firenze. Una grande opera, ferma da tempo dopo il fallimento nel 2018 dell'impresa appaltatrice Nodavia, che la città attende da un quarto di secolo: il primo progetto del passante fiorentino risale all'inizio degli anni 90. Ieri una nota di Rete ferroviaria italiana (Rfi, gruppo Fs), committente dell'opera, ha ufficializzato il subentro a Nodavia, società controllata dal gruppo Condotte, nella gestione dei lavori per il sottoattraversamento di Firenze. Recita la nota: «È stato formalizzato, con la firma dei commissari straordinari di Nodavia e dell'amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile, l'accordo con il quale vengono definiti gli atti che condurranno la Infrarail Firenze Srl, società di scopo appositamente costituita e interamente controllata da Rfi, al subentro nelle attività per la realizzazione del passante ferroviario alta velocità e della nuova stazione Av del nodo di Firenze. I lavori in cantiere potranno riprendere entro la fine del 2020». I costi di investimento finanziari del sottoattraversamento ammontano a circa 1,6 miliardi di euro. Ora la sfida è ultimare l'opera entro il 2025.

Progetto strategico
Il passante fiorentino della Tav è un progetto di interesse non solo regionale ma nazionale, poiché con la nuova stazione ferroviaria per l'Alta velocità (Firenze Belfiore) e il doppio tunnel sotto la città, da Castello a Campo di Marte per circa 7,5 chilometri, i tempi di percorrenza lungo la direttrice Av Torino-Salerno saranno più brevi, in quanto sia i Frecciarossa di Trenitalia sia i treni di Italo non dovranno più fermarsi nella attuale stazione di testa di Firenze Santa Maria Novella. Nei mesi scorsi il presidente della Regione Toscana, Ernico Rossi, parlando dei lavori per la Tav di Firenze aveva detto: «Il cantiere, ora fermo, deve ripartire. È uno scandalo che siamo arrivati a questo. Senza una nuova stazione anche Santa Maria Novella è infrequentabile». Il passante fiorentino della Tav consentirà di liberare i binari di superficie a vantaggio dei treni regionali. Secondo il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ciò consentirà di potenziare del 40% il traffico regionale, a beneficio dei pendolari. L'operazione fiorentina, con il subentro di Rfi a Nodavia, nasce circa 6-7 mesi fa, quando l'amministratore delegato di Ferrovie Italiane, Gianfranco Battisti, decise un intervento straordinario per completare un'opera ritenuta prioritaria per il sistema nazionale dell'Alta velocità ferroviaria. Il core business di Rfi non è costruire delle opere, si fa notare ai vertici delle Fs, ma senza il subentro il cantiere Tav di Firenze avrebbe rischiato di restare bloccato ancora per molto tempo. Inoltre questa azione è coerente con l'impegno assunto dal gruppo Fs verso il governo in una fase particolarmente impegnativa che l'Italia sta attraversando per l'emergenza sanitaria da Covid-19. Fs Italiane nei primi mesi del 2020 ha già realizzato e contabilizzato opere per circa 600 milioni di euro e prevede di bandire, entro l'anno, gare per oltre 20 miliardi di euro: di cui 14 miliardi di euro per infrastrutture ferroviarie e 6,5 miliardi di euro per infrastrutture stradali. Inoltre, nel primo semestre 2020 Rfi prevede di avviare interventi, con rapida cantierizzazione, per circa 6 miliardi di euro.

L'accordo di subentro
Con questo accordo continua il lavoro dei commissari straordinari del gruppo Condotte, finalizzato alla valorizzazione della continuità aziendale e degli asset in stretta e continua collaborazione con il ministero vigilante. Secondo le stime i lavori in cantiere dovrebbero ripartire in pochi mesi, comunque non oltre la fine del 2020. Quaranta dipendenti in forza alla società del gruppo Condotte passeranno con questo accordo alla Infrarail, che poi occuperà circa 250 persone tra operai, tecnici e impiegati, oltre all'indotto sul territorio. Spiegano i commissari straordinari del gruppo Condotte: «L'operazione negoziale posta in essere ha permesso di realizzare uno dei principali obiettivi strategici della procedura di amministrazione straordinaria ossia la salvaguardia dei lavoratori e delle loro famiglie che passeranno in blocco alla nuova società creata da Rfi, mantenendo così il posto di lavoro». L'opera è destinata a ridisegnare l'assetto dell'intero nodo ferroviario; la città di Firenze potrà dotarsi di una stazione funzionale e moderna immersa nel verde e trasparente, a servizio non solo dell'utenza ferroviaria ma dell'intero tessuto urbano. La stazione, progetto cruciale per lo sviluppo infrastrutturale della città, si svilupperà su una superficie di oltre 45.000 metri quadrati e mediante una nuova linea tramviaria sarà collegata all'attuale stazione di Santa Maria Novella e al centro storico. Grazie al sottoattraversamento, inoltre, la linea di cintura sarà alleggerita del 50% dei treni di lunga percorrenza che oggi vi transitano, e quindi sottraggono spazio ai treni del trasporto regionale. Opere strategiche, dunque, tunnel e stazione, che comporteranno numerosi vantaggi per i viaggiatori — soprattutto lungo la dorsale, in attraversamento, Milano-Roma, e per i pendolari — compensando ampiamente i costi di realizzazione.

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