Appalti

Cancelleri (M5S): «Sui commissari proposte lontane, ma intesa possibile»

Il viceministro alle Infrastrutture: «Il nostro piano riguarda 100 miliardi di euro di opere Anas eRfi»

di Giorgio Santilli

Da una parte c’è la proposta ben nota a Palazzo Chigi del viceministro M5s alle Infrastrutture, Gianfranco Cancelleri, che affida agli amministratori delegati di Anas e Rfi poteri commissariali straordinari «modello Genova» a tappeto per un piano di 100 miliardi di euro di opere ferroviarie e stradali. Dall’altra il dossier inviato al presidente del Consiglio dalla ministra dem Paola De Micheli (si veda l’intervista a Il Sole 24 Ore di ieri) con un numero più limitato di commissari, meno deroghe e una riforma in profondità (ma con meno traumi possibile) delle procedure ordinarie e del codice degli appalti. Questa è la fotografia dello scontro pesante in atto nel governo sul rilancio degli investimenti pubblici ed è il punto da cui parte il premier, Giuseppe Conte, per cercare una mediazione e arrivare al decreto legge semplificazioni da varare entro un paio di settimane. «Sono convinto - dice Cancelleri al Sole 24 Ore - che fra queste due posizioni un punto di equilibrio si possa trovare. La mia proposta, che vede elementi di convergenza con quella di Italia Viva, prevede un piano triennale con procedure eccezionali per tutte le opere dei contratti di programma Anas e Rfi che abbiano già disponibile l’intero finanziamento e un progetto approvato. La ministra De Micheli prevede invece il commissariamento per un numero più limitato di opere ma proprio da queste opere potremmo partire per avviare il piano triennale. Questo può essere un primo elemento di mediazione. Tutti poi pensiamo che serva un certo arco di tempo per riformare il codice degli appalti, velocizzare le procedure ordinarie e normalizzare il settore con un modello che garantisca tempi più veloci. Per noi il piano triennale dei commissari serve a fare queste riforme ma senza attendere per avviare i cantieri. Con le procedure ordinarie dovremmo aspettare mesi prima di partire. Una opzione insostenibile per il Paese e per le stesse imprese».

Il punto dirompente del «piano Cancelleri» è l’affidamento di grandi opere con procedura negoziata e un test di mercato con un invito almeno a dieci imprese. «In realtà nel nostro piano - dice - ci sono molte opere di manutenzione di importo contenuto». Questo resta il punto più delicato, in discussione anche con i costruttori. Molto più prudente la proposta De Micheli che prevede la possibilità di procedura negoziata per opere sotto i cinque milioni di euro. Sui poteri commissariali, per ora De Micheli è prudente e non si sbilancia, in attesa del confronto con Conte.

Cancelleri sta affinando la sua proposta di legge che era partita da una copia del «modello Genova» e ora se ne discosta in vari punti. Anzitutto si punta a estendere il modello anche ai comuni e alle città metropolitane «per tutte le opere già finanziate che fanno parte del piano triennale delle opere pubbliche, affidando i poteri commissariali ai sindaci».

L’ambizione del viceministro è poi di modificare alcune procedure chiave come quella relativa alla valutazione di impatto ambientale, di fronte alla quale i poteri commissariali si fermano per tentare invece di «normalizzare fin da ora la procedura e consegnare di fatto una riforma alla disciplina a regime». «Riduciamo i tempi - spiega Cancelleri - per la pronuncia del parere da 180 giorni a 60, lasciando poi ulteriori trenta giorni al ministro per pronunciarsi nel caso di ritardi nella procedura. Il parere deve essere comunque espresso al termine di 90 giorni, dopo i quali scatta il silenzio-diniego».

Non era più coerente al disegno complessivo prevedere un silenzio assenso? «L’Unione europea - spiega Cancelleri - non lo consente sulla valutazione di impatto ambientale che è un principio fondamentale non aggirabile. Il silenzio-diniego dà comunque certezza dei tempi perché responsabilizza il ministro dell’Ambiente e in ultima istanza il governo tutto su un piano di opere che sarà largamente condiviso».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©