Appalti

Opere pubbliche/2. Province e comuni: rafforzare la committenza locale

Nardella (Anci) e de Pascale (Upi): il governo ascolti la proposta del presidente dell'Anac di assumere 10mila tecnici per sbloccare le opere

di Q.E.T.

Il sindaco di Firenze e coordinatore delle città metropolitane Dario Nardella, in rappresentanza dell'Anci, e il presidente della provincia di Ravenna Michele de Pascale, in rappresentanza dell'Upi, chiedono al governo di ascoltare «la proposta del Presidente Anac, di rafforzare le stazioni appaltanti di Province e Città metropolitane» attraverso l'assunzione di 10mila tecnici per sbloccare appalti e rilanciare le opere pubbliche.Il presidente dell'Autorità di vigilanza sugli appalti, spiegano gli amministratori pubblici, «lancia un allarme sugli appalti pubblici bloccati, ma soprattutto avanza una proposta che ci auguriamo sia accolta dal Governo: un piano di assunzioni, attraverso un concorso rapido sul modello di quello già sperimentato per infermieri e medici, per assumere personale qualificato nelle Stazioni Uniche Appaltanti di Province e Città metropolitane. Si tratta di valorizzare al meglio le strutture che già sono avviate in questi cento enti e di costruire dei veri e propri Centri territoriali di progettazione e di gestione delle gare d'appalto pubbliche, in grado di supportare tutti gli enti, a partire dai Comuni».

«È evidente - aggiungono de Pascale e Nardella - che la prossima fase di ripresa dovrà prevedere ancora procedure e strumenti straordinari, e non solo per quanto riguarda la sanità. Dobbiamo affrontare l'altra emergenza, quella economica, con la stessa capacità di mettere in campo modalità nuove, mirate a ridare slancio alle imprese, soprattutto a quelle locali, soffocate dalla crisi. Le Stazioni Uniche Appaltanti delle Province e delle Città metropolitane devono essere considerate dal Governo come una straordinaria opportunità per assicurare un avvio rapido di un grande piano di investimenti su strade, ponti, viadotti e scuole superiori. Ma per questo servono risorse mirate e la possibilità di disporre nel più breve tempo possibile di personale in grado di gestire gli appalti dalla gara alla messa in opera del cantiere, anche attraverso piattaforme informatiche pubbliche che tengano insieme legalità e rapidità». «Sono proposte - concludono - che abbiamo già avanzato al Governo e su cui aspettiamo ancora risposte. Ci auguriamo che la voce autorevole del Presidente Merloni ci aiuti a trovare finalmente ascolto».

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