Appalti

Coronavirus/2. All'Aquila la Asl ferma il maxi-cantiere della ricostruzione

La decisione degli assessori altoatesini: ok slittamenti motivati, ma senza costi aggiuntivi per la Pa

di M.Fr.

La Asl provinciale dell'Aquila ha consigliato, anche se non ancora ufficialmente, la chiusura dei cantieri della ricostruzione post terremoto dell'Aquila e del cratere sismico, per «bloccare nel territorio il pendolarismo quotidiano di maestranze, tecnici ed imprenditori», alla luce della difficoltà di controllare il fenomeno al fine di evitare l'eventuale aumento di contagi al coronavirus. Lo ha reso noto l'Ansa, citando fonti interne all'azienda sanitaria che si sono anche pronunciate sulla scarsa chiarezza delle ultime norme emanate con il decreto governativo la sera dell'11 marzo. Secondo i dirigenti dell'azienda sanitaria - riferisce l'Agenzia - sono le aziende a dover adottare le misure di prevenzione dettate negli ultimi decreti e che devono segnalare provenienze dalle zone più a rischio e di eventuali casi sospetti per i lavoratori nei cantieri. Per coloro che, in caso di chiusura, rientrano nelle loro residenze non ci sarebbero obblighi di autosegnalazione. Appena lo scorso mercoledì il presidente dell'Ance Abruzzo, Antonio D'Intino si era dichiarato pronto a proseguire l'attività, adottando tutte le precauzioni per prevenire il contagio.

Bolzano, provincia tollerante sui ritardi
La provincia di Bolzano viene incontro alle difficoltà delle imprese con cantieri aperti nel territorio. Sulla possibilità di prevedere una proroga dei termini di consegna dei lavori pubblici si sono confrontati l'11 marzo scorso gli assessori provinciali Philipp Achammer (economia), Daniel Alfreider (infrastrutture) e Massimo Bessone (edilizia pubblica).
I tre assessori, riferisce una nota della Provincia, hanno concordato che in caso di ritardi o inadempienze, motivate con valide ragioni connesse alle difficoltà dovute all'epidemia da Covid-19, legate al personale o alle forniture di materiali, la Provincia cercherà di andare loro incontro mostrando la maggior tolleranza possibile. «Anche se la normativa è molto rigida, soprattutto per quanto riguarda i termini contrattuali, che se non rispettati prevedono l'applicazione di penali, l'intenzione è quella di prevedere la possibilità per le aziende di chiedere una proroga motivata dei termini per ultimare i lavori e le forniture, senza maggiori costi per l'amministrazione», ha detto Bessone. «Questa possibilità è al fine di evitare l'applicazione di penali, che graverebbero economicamente sulle aziende», ha sottolineato l'assessore Achammer.

Assimpredil e sindacati: fermiamo i cantieri, ma serve sostegno
«Alla luce del Dpcm 11 marzo 2020, riteniamo che gli operatori del settore, a seguito di quanto disporranno le autorità, devono prendere coscienza della necessità di fermare tutti i cantieri pur sapendo che tale decisione determina forti ripercussioni e sacrifici economici. All'emergenza sanitaria, però, si affianca, già da ora, un'emergenza economica a causa della quale è fondamentale tutelare le imprese e i lavoratori attivando immediatamente tutti gli strumenti economici necessari per la sopravvivenza e la continuità del settore, salvaguardando i livelli occupazionali». Si legge in un comunicato congiunto firmato dall'Ance Milano, Lodi, Monza e Brianza insieme ai sindacati di categoria Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil. «Per questo motivo - prosegue il comunicato - chiediamo che il nostro settore sia beneficiario di tutte le misure».

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