Appalti

Project financing, legittimo imporre una soglia di sbarramento per ottenere progetti di qualità

Lo afferma Palazzo Spada. Se non si ottiene un punteggio tecnico minimo si perde il diritto al pagamento del progetto

di Guglielmo Saporito

Incentivi al project financing nelle concessioni, consentendo tuttavia all'amministrazione di porre una soglia di sbarramento per ottenere progetti di qualità. Questo è l'orientamento del Consiglio di Stato (1005/2020), giudicando un'ipotesi di riqualificazione e gestione di una piscina comunale utilizzando anche capitali privati. L'idea imprenditoriale, oggetto di project financing, è stata ritenuta fattibile dal Comune di Pordenone, che l'aveva inserita nel programma triennale di opere pubbliche. Il testo unico sugli appalti (50/2016) prevede in questo caso una gara aperta a più imprenditori, da aggiudicare con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo. Chi assume l'iniziativa ("promotore"), qualora non risulti aggiudicatario, può esercitare la prelazione (articolo 183 Dlgs 50 /16), offrendo di eseguire l'intervento come previsto dal vincitore, cui vanno rimborsate le spese per la predisposizione dell'offerta; è anche possibile che il promotore non eserciti la prelazione ma, accettando la sconfitta, si accontenti di un rimborso spese progettuali (fino al 2,5% del valore dell'investimento).

Nel caso specifico, il Comune aveva chiesto ai concorrenti di formulare offerte che raggiungessero un punteggio tecnico minimo, cioè una soglia di sbarramento. Dinanzi a tale soglia il promotore, che pur aveva ideato l'intervento, è rimasto escluso dalla gara, non avendo formulato un'offerta di qualità sufficiente. Il principio innovativo varato dai giudici è che l'imprenditore il quale chi non raggiunga la soglia di sbarramento tecnico prevista dall'amministrazione perde tutti i diritti di promotore e cioè perde sia la possibilità di prelazione, sia la possibilità di ottenere un rimborso delle spese progettuali. Ciò avviene perché il project financing si articola in due fasi: quella preliminare, di individuazione del promotore, non sceglie l'impresa sulla base di criteri tecnici ed economici preordinati, ma valuta l'interesse pubblico ad operare con la finanza di progetto (cioè anche con capitali privati). Una volta accolta la proposta formulata dal promotore, si apre una seconda fase, che culmina con l'aggiudicazione della concessione in base al criterio del offerta più vantaggiosa. Se tra le due fasi la Pa pone una soglia di sbarramento, cioè impone ai concorrenti di raggiungere un punteggio tecnico minimo per poter poi aprire le offerte economiche, le due fasi si separano. Ciò significa che il promotore il quale non superi la soglia di sbarramento, perde sia la possibilità di esercitare la prelazione sostituendosi all'aggiudicatario vincitore della gara, sia la possibilità di ottenere il rimborso delle spese progettuali.

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