Appalti

Debiti Pa, Cassa depositi in campo per accorciare il ritardo nei pagamenti

Via Goito finanzia gli enti locali consentendo l'anticipazione alle imprese dei pagamenti dovuti al 31 dicembre 2019

di Q.E.T.

Cassa Depositi Prestiti viene in aiuto delle Amministrazioni Pubbliche per accelerare i pagamenti alle imprese che hanno crediti con gli enti locali. Da oggi l'istituto di via Goito, controllato dal Ministero dell'economia, ha dato il via all'operazione che consente di anticipare liquidità alle amministrazione pubbliche, consentendo l'anticipazione alle imprese dei pagamenti dovuti al 31 dicembre 2019. Su questa operazione - fanno sapere da via Goito - non esiste un tetto all'immissione di liquidità.

Un'iniziativa analoga è stata messa in campo nel 2019 permettendo a Cdp di erogare oltre 900 milioni di euro in favore di circa 360 enti per il saldo di circa 77.000 fatture. L'operazione fa parte dello sforzo dell'Amministrazione pubblica di ridurre i tempi dei pagamenti delle fatture e rientrare nei termini previsti dalla normativa Ue che esige pagamenti entro 30 giorni dall'emissione della fattura, termini che possono allungarsi a 60 giorni solo in casi eccezionali. Per i ritardi sui pagamenti delle fatture l'Italia è stata di recente bacchettata dalla Corte di Giustizia Ue per i ritardi e rischia di dover pagare una multa se i pagamenti non rientrano nei tempi richiesti.

L'operazione "liquidità" avviata da Cdp prevede che la Cassa accrediterà la liquidità all'ente entro 7 giorni dalla richiesta di erogazione, con obbligo, però, di pagare tempestivamente le imprese creditrici entro 15 giorni (30 giorni per i debiti degli enti del Servizio sanitario nazionale) dal ricevimento delle somme. In sostanza passano non più di 22 giorni dalla richiesta di erogazione al pagamento all'impresa, che salgono a 37 per i debiti degli enti del Servizio Nazionale. In generale l'anticipazione riguarda pagamenti di debiti certi, liquidi ed esigibili - relativi a somministrazioni, forniture, appalti e obbligazioni per prestazioni professionali - dovuti sia dalle Regioni e dalle Province autonome (e dai rispettivi enti del Servizio sanitario nazionale), che da Comuni, Province e Città metropolitane.

«La misura - fanno sapere da Cdp - è in grado di fornire una risposta immediata ed efficace alle esigenze di tutti i soggetti coinvolti: imprese, bilancio centrale ed enti pubblici. In
particolare, le imprese otterranno la liquidazione del proprio credito verso gli Enti, senza dover sostenere alcun costo accessorio, il bilancio centrale non subirà impatti sui saldi di
finanza pubblica, e gli Enti godranno di un tasso finito variabile, al momento pari allo 0,475%, inferiore rispetto a quello previsto dalla direttiva 2011/7/UE (tasso di riferimento
BCE +8%)».

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