Appalti

Autostrade, commissari, anti-incendio: tutte le novità del Dl Milleproroghe

Il governo chiede la fiducia sul testo approvato in commissione alla Camera. Il decreto, ora blindato, deve essere convertito entro il 29 febbraio

di Massimo Frontera e Mauro Salerno

Dai nuovi commissari per le strade allo sblocco dell'impasse sulla Tirrenica, passando per le delicatissime norme sulla revisione e revoca delle concessioni autostradali, fino all'allungamento dei tempi per la soluzione del maxi-contenzioso dell'Anas e alle proroghe sul fronte degli adeguamenti anti-incendio. Come ogni anno il decreto Milleproroghe è ricco di novità per le imprese e i professionisti che operano nel settore delle infrastrutture e dell'edilizia.

Dopo un tormentato passaggio parlamentare, il provvedimento è arrivato alle battute finali alla Camera, dove il Governo ieri ha posto la questione di fiducia su un testo "blindato" per evitare sorprese e ulteriori slittamenti. Il decreto deve essere infatti convertito in legge entro il 29 febbraio e manca ancora l'approvazione del Senato, dove per ovvi motivi di tempo non sono previste modifiche al testo. Nella seduta di lunedì sera l'Aula della Camera ha votato il rinvio alle Commissioni che hanno approvato alcuni emendamenti ed esaminato le ulteriori osservazioni comunicate dalla Ragioneria dello Stato. Il testo è stato dunque rinviato nuovamente all'Aula dove questa mattina inizierà la discussione sul voto di fiducia. L'approvazione finale sul provvedimento è quindi attesa tra stasera e giovedì mattina.
Qui di seguito la rassegna delle principali novità.

Tre anni in più per risolvere il contenzioso Anas
La società guidata da Massimo Simonini potrà allungare fino al 2022 il periodo di vigenza del piano straordinario di risoluzione delle controversie che la Spa delle strade sta portando avanti dal 2017. Secondo i dati forniti dalla stessa Anas da allora la società è riuscita a condurre in porto la conclusione di accordi per un controvalore di 4,3 miliardi, mentre restano da definire controversie per 7 miliardi. Da questo punto di vista il decreto andato in Gazzetta il 30 dicembre non ha subito modifiche durante il passaggio parlamentare. Il provvedimento offre un'altra stampella alla riuscita del piano, autorizzando la definizione delle controversie con i general contractor da cui, per stessa ammissione dell'azienda, arrivano la stragrande maggioranza di riserve e richieste di risarcimento. La norma non fa altro che dare copertura normativa a operazioni su cui l'Anas ha già lavorato seguendo tutte le procedure del caso, inclusa la richiesta di autorizzazione all'Anac. Il testo precedente faceva però riferimento solo alle "imprese", così qualcuno si era fatto venire il dubbio che le procedure con i general contractor non potessero essere incluse nel piano. La copertura offerta dal decreto Milleproroghe serve a spazzare via ogni dubbio.

Sbloccata l'impasse sulla Livorno-Civitavecchia
Una delle novità di maggior rilievo apportata durante il lavoro in commissione alla Camera è l'ok a un emendamento che apre la strada al completamento della Tirrenica, un progetto di cui si parla da anni, ma finito nelle sabbie mobili delle continue revisioni del progetto e dei veti locali. Il passo in avanti si deve all'approvazione di un emendamento firmato dal deputato Pd Andrea Romano, d'intesa con la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli, che permette di rivedere la convenzione con la società Sat sulle tratte da completare. «Ora Anas - spiega Romano - potrà rientrare in campo per il completamento dei lavori». «La Sat - aggiunge il deputato - gestirà solo le tratte autostradali già operative, mentre il ministero delle Infrastrutture provvederà alla revisione della convenzione unica". Questa settimana dovrebbe tenersi l'incontro tra la ministra Paola De Micheli e l'assessore per le Infrastrutture della Regione Toscana Vincenzo Ceccarelli «per definire il percorso che sbloccherà l'opera». Il progetto prevede «la realizzazione dell'adeguamento dell'Aurelia con quattro corsie, in sicurezza, realizzando le complanari e consentendo il superamento di tutti i pericolosissimi incroci a raso».

Revisione e revoca delle concessioni autostradali
Il decreto Milleproroghe pone le condizioni rispettivamente per la revisione e per la revoca delle attuali concessioni. In un primo punto (articolo 13, comma terzo) si azzerano gli aumenti tariffari previsti se il concessionario non accetta una revisione della convenzione sulla base del metodo tariffario definito dall'Autorità di regolazione dei trasporti. La tariffa unica dell'Art presenta due novità: "premia" solo gli investimenti in opere effettivamente realizzate e collaudate; introduce un price cap che nel calcolo della tariffa sottrae all'inflazione programmata una X di produttività. Il secondo punto (articolo 33) prevede il subentro dell'Anas in caso di revoca e un drastico taglio agli indennizzi. La norma, utile a sbloccare due arterie autostradali da tempo ferme (la Tirrenica e la Ragusa-Catania entrambe destinate a tornare nella competenza Anas) apre anche le porte a nuovi scenari sul fronte più caldo del caso Autostrade, soprattutto sul fronte del taglio degli indennizzi.

Strade siciliane: più poteri al commissario (ancora da nominare)
Oltre a concedere più tempo (nomina entro il 28 febbraio) il decreto Milleproroghe chiarisce anche che il commissario per le strade siciliane non dovrà limitarsi a sovraintendere al piano. Spetterà a lui il compito di gestire in prima persona l'intero progetto di ammodernamento delle rete realizzando «la progettazione, l'affidamento e l'esecuzione» di tutti gli interventi . Per portare a termine il programma il commissario potrà stipulare convenzioni con gli enti pubblici, a partire dall'Anas. Rispetto al testo varato con lo Sblocca-cantieri lo scorso aprile, in cui si parlava genericamente di rete viaria, stavolta il campo di applicazione è ristretto alle strade provinciali. Si tratta dei tracciati che, in Sicilia, soffrono peraltro più di tutti le carenze nella manutenzione e i ritardi cronici negli investimenti. Quanto al nome del commissario, si è fatto a lungo il nome di Gianluca Ievolella, dalla scorsa primavera ai vertici del Provveditorato opere pubbliche Sicilia-Calabria, su cui l'ex ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci avevano trovato un'intesa già lo scorso luglio.

Commissario strade anche in Sardegna
Mentre la Sicilia ancora attende la nomina del commissario previsto dal decreto Sblocca-cantieri, dal cilindro degli emendamenti al Milleproroghe spunta un commissario per le strade della Sardegna. La norma che prevede la nomina di un commissario con poteri straordinari porta la firma di Paola Deiana, capogruppo M5S della commissione Ambiente della Camera. «Un intervento necessario - ha commentato Deiana -, anche alla luce dei dati emersi nel nuovo report sulle infrastrutture strategiche presentato in commissione Ambiente, che evidenzia un gap tra lo stato di avanzamento dei lavori delle infrastrutture del nord e quelle di sud e isole».

Concessionari: più tempo per adeguarsi al «sistema 80-20»
I titolari di concessioni per lavori o servizi pubblici avranno tempo fino alla fine del 2021 per mettersi in regola con le nuove norme del codice degli appalti che li obbliga a bandire gare per l'80% dei contratti che superino la soglia dell'affidamento diretto, cioè 150 mila euro. L'emendamento approvato al decreto Milleproroghe durante il passaggio in commissione a Montecitorio lascia inalterato il termine già fissato (dopo diverse proroghe) sulle concessioni autostradali che resta così stabilito al 31 dicembre 2020. Dall'obbligo rimangono escluse le concessioni affidate con la formula della finanza di progetto o con gara ad evidenza pubblica.

Ferrovie: la linea Bari-Bitritto passa a Fs
La tratta ferroviaria Bari-Bitritto «è trasferita a titolo gratuito al gestore dell'infrastruttura ferroviaria nazionale che ne assume la gestione». L'emendamento approvato al Milleproroghe non cita esplicitamente la tratta Bari-Bitritto ma parla delle "nuove linee ferroviarie regionali a scartamento ordinario interconnesse con la rete nazionale che assicurano un diretto collegamento con le Città metropolitane e per le quali, alla data di entrata in vigore della presente legge non sia stata ancora autorizzata la messa in servizio". Tuttavia fonti del governo spiegano che la formulazione "erga omnes" ha immediata applicazione nella tratta pugliese.

Fondo progettazione, quattro mesi in più
Sul termine "perentorio" ultra-ravvicinato del 15 gennaio assegnato ai comuni per attivare il fondo progettazione previsto dalla legge di Bilancio 2020 (n.160/2019) interviene una rilassante proroga di quattro mesi. Gli enti locali - pertanto - avranno più tempo per comunicare le richieste di contributo al ministero dell'Interno. Analogamente, viene fatto slittare di quattro mesi - dal 28 febbraio al 30 giugno - il termine per determinare, con Dm Mit-Mef, il contributo concesso a ciascun comune. Lo prevede un emendamento al decreto legge Milleproroghe.

Piani di zona, più fondi per infrastrutture e urbanizzazioni
Dal prossimo 10 aprile si apre la possibilità, per i comuni interessati, di utilizzare nuovi fondi per completare infrastrutture e urbanizzazioni all'interno di piani di zona esistenti. La modifica ha l'obiettivo di consentire di attingere ai fondi destinati a varie misure di risanamento del tessuto urbano, sia all'interno dei centri storici, sia nelle periferie. Si tratta delle risorse che derivano dai proventi per il rilascio dei titoli edilizi e dalle sanzioni incassate per le infrazioni al testo unico Edilizia. L'emendamento, più precisamente, interviene su una misura prevista dalla legge n.232/2016 (articolo 1, comma 460). Misura, che in generale consente di utilizzare i fondi destinandoli «alla realizzazione e alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, al risanamento di complessi edilizi compresi nei centri storici e nelle periferie degradate, a interventi di riuso e di rigenerazione, a interventi di demolizione di costruzioni abusive, all'acquisizione e alla realizzazione di aree verdi destinate a uso pubblico, a interventi di tutela e riqualificazione dell'ambiente e del paesaggio, anche ai fini della prevenzione e della mitigazione del rischio idrogeologico e sismico e della tutela e riqualificazione del patrimonio rurale pubblico, nonché a interventi volti a favorire l'insediamento di attività di agricoltura nell'ambito urbano e a spese di progettazione per opere pubbliche». «A decorrere dal 1o aprile 2020 - recita l'emendamento che viene inserito alla fine della norma citata - le risorse non utilizzate ai sensi del primo periodo possono essere altresì utilizzate per promuovere la predisposizione di programmi diretti al completamento delle infrastrutture e delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria dei piani di zona esistenti».

Edilizia penitenziaria, gare entro il 30 settembre
Gli interventi di edilizia penitenziaria - nell'ambito delle opere necessarie a risolvere la situazione di sovraffollamento nelle carceri - saranno gestiti per altri due anni dal ministero della Giustizia, attraverso l'apposito dipartimento, ma solo se le gare di lavori saranno affidate entro il 30 settembre di quest'anno. È questo il senso di un emendamento del governo al decreto Milleproroghe con il quale viene sostituita la precedente scadenza del 31 dicembre 2020 per la competenza affidata al Dap contestualmente all'inserimento del termine entro il quale aggiudicare i lavori. L'emendamento modifica e integra l'articolo 7 (misure urgenti in materia di edilizia penitenziaria) del decreto legge n.135/2018 (sostegno e semplificazione).

Macerie, discariche temporanee autorizzate per un altro anno
Un altro emendamento del governo al decreto Milleproroghe interviene sul problema della gestione delle macerie legate al terremoto nel Centro Italia. Più esattamente viene prorogato di un anno, dal 2019 al 2020, il periodo di autorizzazione allo stoccaggio nelle discariche temporanee, sia le macerie derivanti dai crolli, sia i rifiuti legati alla realizzazione degli alloggi temporanei. In questo caso, la modifica è intervenuta all'articolo 28 (commi 7 e 13-ter) del decreto sisma n.189/2016.

Edilizia sanitaria, più spazio agli investimenti Inail
Entro fine giugno si conoscerà una lista aggiuntiva di iniziative di edilizia sanitaria che potranno essere oggetto di investimento dell'Inail, in aggiunta al piano di investimenti già definito. Lo prevede un emendamento al decreto Milleproproghe firmato dai relatori. La lista delle «iniziative urgenti di elevata utilità sociale nel campo dell'edilizia sanitaria» - aggiuntive rispetto al piano individuato ai sensi della legge 232/2016 (articolo 1, comma 602) - sarà definita con Dpcm da adottare entro il 30 giugno 2020, su proposta del ministro della Salute, di concerto con il ministro del Lavoro. L'emendamento anticipa inoltre che della lista farà parte il nuovo polo scientifico-tecnologico dell'Istituto superiore di Sanità. Infine l'emendamento prevede anche la proroga al 31 maggio prossimo del termine per la rimodulazione degli interventi di investimento in edilizia sanitaria indicati nel Dpcm 24 dicembre 2018.

Antincendio, nuovi termini per alberghi e rifugi
Il termine per l'adeguamento degli alberghi alla normativa antincendio slitta al 31 dicembre 2021, ben due anni e mezzo in più rispetto all'ultima scadenza del 30 giugno 2019. Il differimento vale per le attività ricettive turistico-alberghiere con più di 25 posti letto, esistenti alla data di entrata in vigore del Dm del 1994. Entro il 30 giugno 2020 le attività ricettive ancora non in regola devono presentare la Scia parziale al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco competente per territorio. Si allontana anche l'adeguamento alle norme antincendio dei rifugi alpini, che già si prevedeva in due fasi. Secondo quanto prevede un emendamento al Milleproroghe, la prima fase di adeguamento va completata entro il 31 dicembre 2020 e la seconda entro il 2022.
Leggi anche: Antincendio, slitta di due anni e mezzo l'adeguamendo degli alberghi

Rinnovo organi di controllo nelle Srl
Il termine per la nomina obbligatoria degli organi di controllo nelle srl, scaduto il 16 dicembre 2019, viene spostato al 30 aprile 2020. La scadenza, stabilita da un emendamento al decreto Milleproroghe coincide con quella di approvazione del bilancio 2019. Lo slittamento, richiesto dalle imprese dell'Ance, consentirà, tra le altre cose, un risparmio per le società coinvolte. All'adempimento sono tenute le Srl e le società cooperative che per due esercizi consecutivi, abbiano superato almeno uno dei limiti dimensionali relativi a reddito, patrimonio e numero di dipendenti (totale attivo patrimoniale di 4 milioni di euro, ricavi per 4 milioni di euro, 20 dipendenti in media). L'obbligo di nomina dell'organo di controllo cessa se per tre esercizi consecutivi non viene superato nessuno dei citati limiti.

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