Appalti

Consip si allarga agli appalti di lavori, in arrivo l'attivazione della piattaforma Asp

Il piano della Centrale acquisti per le pubbliche amministrazioni. Bandi Mepa in crescita: in tre anni bandi di manutenzione per 4 miliardi, e contratti stipulati per 1,7 miliardi

di Massimo Frontera

La centrale acquisti del Tesoro - nonché soggetto aggregatore per gli appalti pubblici - si prepara al nuovo cambio di passo, ampliando il suo raggio di azione anche agli appalti di lavori, sia soprasoglia che sottosoglia. Secondo una stima di Consip, condotta su dati Anac, il perimetro potenziale di questa nuova attività "cuba" bandi per 17 miliardi all'anno. L'ultima novità di rilievo su questo tema risale alla legge di Bilancio 2020, che ha appunto disposto (articolo 1, comma 582, legge n.160/2019) il conferimento di compiti di procurement relativi agli appalti di lavori. Consip già si occupa di gare che hanno a oggetto attività di cantiere, ma sono limitate alle gare di manutenzione sotto la soglia di un milione di euro che passano per la piattaforma Mepa. Piccoli importi ma di impatto comunque non trascurabile. Soprattutto, il ricorso allo strumento è in rapida crescita. Il trend emerge in modo chiarissimo dai numeri relativi al triennio 2017-2019.

Per i bandi di lavori sarà attivata la piattaforma Asp
Per quanto riguarda il nuovo campo di attività, cioè la gestione dei bandi di lavoro, la prima tappa certa è l'implementazione di questa modalità cosiddetta in Asp (Application service provider), cioè la piattaforma che, su richiesta, viene messa a disposizione delle amministrazioni. Già oggi, la modalità Asp, è molto utilizzata ed è in forte espansione. Consip comunica che attraverso questa piattaforma, nel 2019, le amministrazioni hanno bandito oltre mille gare, contro le 128 del 2018, per un valore di 4,8 miliardi di euro, contro un valore di 580 milioni di euro nel 2018. «La notevole crescita - spiegano alla centrale acquisti - è dovuta soprattutto sia all'impulso dato dall'obbligo per tutte le Pa, previsto dal nuovo codice dei contratti e scattato nell'ottobre 2018, di svolgere gare su piattaforma elettronica». Una volta implementata anche i bandi di lavori, la modalità Asp sarà utilizzabile per qualsiasi importo, sopra o sotto la soglia Ue. I prossimi passi non sono ancora definiti: «per gli altri strumenti d'acquisto sui lavori, come il Mepa, le gare su delega, le convenzioni e gli accordi quadro, sono necessari ancora approfondimenti per individuare modalità e possibili ambiti di intervento», fanno sapere da Consip.

Boom manutenzioni: in tre anni bandi per 4 miliardi di euro
La transizione del mondo dei lavori verso i sistemi di procurement on line inizia a farsi robusta, come emerge dai dati dell'ultimo triennio di attività del Mepa. In forte e costante crescita sia il valore annuo, sia il numero dei bandi: nel 2017 sono state effettuate 16.580 gare per 710 milioni di euro di valore. L'anno successivo si è arrivati a 29.028 gare per oltre 1,91 miliardi, mentre il 2019 si sono ampiamente superati i 2,1 miliardi di valore con oltre 40mila procedure. Complessivamente, in tre anni il valore dei bandi ha superato i 4 miliardi. Ma a impressionare è soprattutto la progressione. Tra il 2017 e il 2019, il valore ha visto un incremento del 305 per cento. Anche il valore effettivo dei contratti stipulati è abbastanza elevato e progressivamente in crescita nel triennio. Nel 2017 sono stati stipulati 10.487 contratti per oltre 290 milioni, nel 2018 ci sono stati oltre 19mila contratti per quasi 541 milioni. Infine, nel 2019, ci sono stati 26532 contratti per quasi 850 milioni. I valori tra bandito e stipulato non sono esattamente sovrapponibili perché c'è sempre una quota di contratti che vengono stipulati in un anno che non coincide con quello della gara. Anche in questo caso la progressione è stata robusta, con un incremento del 292% tra il 2017 e il 2019. C'è poi il dato che i tecnici di Consip definiscono "erogato" e che si riferisce al valore di ciascun contratto ripartito per anno solare. Con questo criterio, l'incremento appare ancora più forte, perché si passa dai 224 milioni del 2017 ai 907,7 milioni del 2019, con un incremento di ben il 405 per cento. Un altro dato interessante è quello sui ribassi d'asta, che oscilla tra il 6,1% delle procedure negoziate e il 21,9% delle procedure aperte.

La dimensione della domanda e la platea delle imprese
A tutto il 2019, sono stati abilitati oltre 68mila imprese (esattamente 68.334), di cui oltre 20mila del settore edile (esattamente 20.190), e 14.552 imprese del settore opere specializzate. Le altre componenti di rilievo sono le imprese che operano nel settore stradale e ferroviario (9.870) e negli impianti (9.544). Meno rilevanti le quote di idraulici (5.917), imprese del settore ambiente e territorio (4.414) e del settore beni culturali (3.847). Gli operatori sono in stragrande maggioranza (quasi il 96%) costituiti da micro e piccole imprese, anche se non mancano imprese di grande dimensione (149 grandi imprese, pari allo 0,2%) del totale. Sotto il profilo della forma giuridica, la maggioranza dei fornitori abilitati sono società di capitali (61,6%) e imprese individuali (22,9%). La terza quota rilevante di operatori è costituita da società di persone (10,8%).
Sotto il profilo della domanda, i circa 26.500 contratti stipulati nel 2019 vedono una prevalenza di comuni, pari al 46,4% per 12.319 contratti, e amministrazioni centrali e organi costituzionali, pari al 33,7% per 8.942 contratti. Di questi ultimi la stragrande maggioranza è costituita da amministrazioni centrali e agenzie fiscali (8.856 contratti) e una minoranza di organi costituzionali (86 contratti).

I numeri sui sette bandi Mepa per la manutenzione (fonte Consip)
(numero e valore delle procedure bandite e valore dei contratti stipulati nel periodo 2017-2019, ribasso d'asta, numero delle amministrazioni e dei fornitori abilitati e relativa segmentazione)

Manutenzioni Consip, i risultati del triennio 2017-2019

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