Appalti

Investimenti Anas, 30 miliardi in attesa del «decretino» (e poi dell'ok della Corte dei Conti)

Il contratto di programma 2016-2020 non è ancora efficace, nonostante la delibera Cipe (di luglio 2019) sia stata pubblicata lo scorso 27 gennaio in Gazzetta

di Massimo Frontera

Con la pubblicazione in Gazzetta - lo scorso 27 gennaio - della delibera Cipe n.36/2019 di approvazione dello schema di contratto di programma Mit-Anas 2016-2020, il programma di investimenti (rimodulato al rialzo nel luglio 2019) fa un importante passo avanti, ma non è ancora arrivato al traguardo. Per perfezionare il programma manca infatti ancora il decreto interministeriale Infrastrutture-Economia per far sì che lo "schema" di contratto diventi "il" contratto. Decreto che poi dovrà essere registrato dalla Corte dei Conti (che il 13 gennaio scorso ha registrato la delibera Cipe di luglio 2019).

L'impietoso iter burocratico che regge e governa la messa a terra delle risorse stanziate per la spa del gruppo Fs vede il traguardo - paradossalmente - nell'ultimo anno del quinquennio di riferimento della programmazione. «Siamo agli step finali per l'approvazione del Contratto di programma di Anas - commenta l'amministratore delegato Massimo Simonini - che rappresenta una svolta per la capacità di investimento dell'Azienda». La delibera del Cipe di approvazione dello "schema", porta la data del 29 luglio ma è arrivata in Gazzetta quasi sei mesi dopo.

La delibera del Cipe pubblicata in Gazzetta

Investimenti, oltre la metà alla manutenzione
La svolta non sta solo nell'incremento delle risorse assegnate - la rimodulazione del 2019 ha infatti elevato da 23,4 a 29,9 miliardi il budget del contratto di programma - ma anche nel superamento delle risorse assegnate per la manutenzione rispetto ai nuovi investimenti. I 15,9 miliardi assegnati alla manutenzione della rete ordinaria, infatti, oltre a rappresentare il 53% del totale delle risorse previste dal contratto di programma (contro i 14 miliardi assegnati a nuove opere o completamenti, pari al 47% del totale), segnano anche un incremento del 44% in più rispetto all'ultima programmazione Anas dedicata alla manutenzione. Un altro elemento caratterizzante dell'ultima programmazione Anas è la cresciuta attenzione al potenziamento delle infrastrutture del Centro Sud. Solo 5,7 miliardi di investimenti, infatti, sono attribuiti al Nord (19%), a fronte di 7 miliardi assegnati al Centro Italia (24%) e più del doppio assegnati a Sud e Isole: 15,7 miliardi, pari al 52% del totale. Altri 1,5 miliardi (il 5%) sono investimenti non ripartibili tra le Regioni, oltre a investimenti in tecnologia. Complessivamente, commenta Simonini, «si tratta di una significativa iniezione di risorse che, grazie alla riorganizzazione della struttura aziendale varata nel 2019 che razionalizza i processi e garantisce una maggiore rapidità decisionale, ci consente di "mettere a terra" investimenti destinati a rilanciare in settore delle infrastrutture».

Il riparto delle risorse, per tipologia e macro aree geografiche

In Calabria record di risorse , al via III mega-lotto della 106 Ionica
Proprio al Sud è atteso lo sblocco di un cantiere simbolo, quello del III mega-lotto della 106 Ionica, in Calabria. Secondo indiscrezioni, il prossimo 26 febbraio il Cda dell'Anas dovrebbe dare il via libera al progetto esecutivo assegnato all'Ati con Astaldi e Salini, che prelude all'apertura del cantiere. L'intervento ha un costo di 1,335 miliardi e prevede di realizzare il potenziamento a superstrada (due corsie per senso di marcia più spartitraffico) di 38 km di strada esistente tra Roseto Capo Spulico e Sibari. «Nel mese di marzo - ha confermato ieri la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli - apriremo finalmente il terzo mega-lotto della 106 Ionica». Anche grazie all'investimento sulla statale 106, la Calabria è la regione dove si concentrano i maggiori investimenti di Anas, previsti dal contratto di programma 2016-2020: quasi 3,85 miliardi di euro. Al secondo posto, per entità di risorse investite, c'è la Sicilia, con quasi 3,45 miliardi di euro. Al terzo posto c'è un'altra regione del Mezzogiorno, la Campania, con 2,14 miliardi di euro.

Il riparto delle risorse, per regione

Strade statali, "tornano a casa" altri 3.700 km
Nel corso di quest'anno si realizzerà un'ulteriore tappa del "contro-federalismo" stradale, con il rientro alla gestione Anas di 3.700 chilometri di strade. Si tratta della rete che si trova nelle regioni in prevalenza del Nord e del Centro: Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. Complessivamente, dal 2018 ad oggi l'Anas ha visto rientrare circa 4mila km di rete (cui andranno appunto ad aggiungersi i 3.700 km citati). Tutto questo comporterà, per la società, la necessità di acquisire risorse, sia in termini di «assunzione di personale», sia in termini di «nuovi mezzi e attrezzature per attività di sorveglianza e manutenzione sulla nuova rete».

La lista degli investimenti
Tra le nuove infrastrutture o completamenti e/o ampliamenti di strade esistenti ci sono opere ormai "famose", come la Grosseto-Fano (E78), che prevede 1,442 miliardi di investimento Anas, o la Statale 372 Telesina (787 milioni). Sulla statale Ionica il finanziamento, rimodulato leggermente al rialzo, è fissato in 599 milioni. Altri 504 milioni vanno alla Salerno -Reggio Calabria (rinominata Autostrada del Mediterraneo). Di rilievo anche il finanziamento di 422 milioni in Campania, per la statale 268 del Vesuvio.
Sul fronte delle manutenzioni, il maggiore intervento è quello sulla Orte-Mestre, con una spesa complessiva di 1,59 miliardi. Ancora sulla A2 del Mediterraneo c'è oltre un miliardo di stanziamento per interventi programmati. Tra i maggiori interventi di manutenzione c'è quello sulla Statale adriatica (S16) con 945 milioni, quello sulla Palermo-Catania con 792 milioni e, infine - ancora in Calabria e ancora sulla Ionica - lo stanziamento di 621 milioni di euro.

Il riparto delle risorse alle nuove opere o completamenti
Il riparto delle risorse agli interventi di manutenzione

Anas, vigilato come un concessionario "privato"
Tra le novità annunciate c'è anche un diverso rapporto con lo Stato. Ad anticiparlo è stata nei giorni scorsi la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, anche per rispondere alle sollecitazioni di alcuni presidenti di Regione, in particolare il governatore della Sicilia Nello Musumeci, su un recupero di efficienza e tempestività della società. «Su Anas abbiamo deciso di utilizzare gli stessi criteri di valutazione che utilizziamo per i concessionari privati», ha detto. «L'Anas - ha spiegato - è un concessionario, è pubblico ma è un concessionario, e quindi avremo comportamenti conseguenti a questa decisione: li vedrete. Io credo che il rallentamento che è stato evidente in alcune attività dell'Anas deve vedere immediate soluzioni operative affinché questo po' po' di miliardi che abbiamo in pancia diventino cantieri».

Marche, commissario per la galleria Trisungo
Ieri il ministro delle Infrastrutture ha annunciato che il cantiere della galleria stradale, di circa 2 chilometri, a Trisungo di Arquata del Tronto, sulla Salaria, rientra tra le 12 opere che verranno commissariate dal Governo. L'opera in questione è ferma a causa del fallimento della ditta che si era aggiudicata i lavori. Il ministro l'ha detto in occasione del seminario dell'Anci Marche ad Ascoli Piceno.

Tutti i maxi-interventi (nuove opere e manutenzioni programmate) finanziati dal contratto di progarmma Anas

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