Appalti

Autostrade/2. Per Aiscat intervento incostituzionale. Confindustria: alt a norme unilaterali

di G.Sa.

Oltre a esprimere «sconcerto e incredulità» per le norme inserite nell'articolo 33 del decreto milleproroghe, l'associazione dei concessionari autostradali Aiscat va subito al sodo accusando le disposizioni di «forti dubbi di incostituzionalità». E anche Confindustria «condivide le preoccupazioni espresse da Aiscat sulle indiscrezioni in merito all'inserimento, nel decreto legge Milleproroghe, di un intervento in tema di concessioni autostradali». Per via dell'Astronomia «se le informazioni circolate fossero confermate, si tratterebbe di un intervento unilaterale di modifica dei contratti in essere, effettuato per giunta con legge». L'effetto sarebbe negativo «non solo sulla specifica situazione, ma più in generale sulla credibilità del nostro Paese e sulla capacità delle sue Istituzioni di assicurare procedure corrette e regole prevedibili a tutela della libertà d'impresa».

Le parole di Aiscat sono pesanti: l'articolo 33 «genera una gravissima lesione dello Stato di diritto, in quanto modifica per legge e in modo unilaterale i contratti in essere tra lo Stato e i concessionari autostradali» e «rischia di provocare conseguenze estremamente gravi nei confronti di diverse società concessionarie, in particolare di quelle quotate in Borsa».

Aiscat ricorda, in particolare, che «verrebbero messe in seria difficoltà le linee di credito delle società concessionarie e, di conseguenza, l'operatività delle medesime, generando enormi e immediati problemi nella gestione delle infrastrutture autostradali e addirittura mettendo a rischio la stessa sopravvivenza delle società». Ma le conseguenze non si fermano alle singole concessionarie. Si tratta «di una norma palesemente anti-impresa, che mette a rischio decine di migliaia di lavoratori e di risparmiatori, minando in modo radicale la credibilità dello Stato italiano agli occhi degli investitori internazionali, rischiando di distruggere un intero settore produttivo del Paese».

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