Appalti

«Benefici sociali» nel rating di impresa e nei bandi di gara, ecco come cambia il Codice dei contratti

di Massimo Frontera

Nei criteri reputazionali del futuro sistema del rating di impresa entrano anche le misure che valutano l'impatto positivo generato dai parametri che si applicano alle cosiddette "società benefit". La novità riguarda anche le stazioni appaltanti, che potranno indicare nei bandi di gara gli elementi da premiare ai fini del punteggio nella graduatoria finale. Vanno in questo senso le modifiche al Codice dei contratti introdotte dal Dl Fisco nel corso della discussione parlamentare, approvato in via definitiva dal Senato. La misura prevede che requisiti delle "società benefit" entrino nel rating anche se le imprese che partecipano agli appalti non si caratterizzano come "società benefit" ai sensi di una apposita norma (legge 208/2015). Le nuove misure e previsioni fanno ingresso nel Codice degli appalti attraverso la modifica di tre articoli del Codice dei contratti : 45 (Condizioni relative all'Aap e ad altri accordi internazionali), 83 (Criteri di selezione e soccorso istruttorio) e 95 (Criteri di aggiudicazione dell'appalto)

Il (futuro) rating d'impresa dell'Anac
L'ingresso dei requisiti delle "imprese benefit" alle imprese che partecipano agli appalti pubblici dovrà essere recepito dall'Anac attraverso apposite linee guida. La novità si innesta sul sistema del rating di impresa che, come è noto, è ancora lontano dall'attuazione, dal momento che l'ultima novità sul tema è la proposta di Linea guida che l'Anac ha messo in consultazione nel maggio 2018. La norma introdotta dal Dl Fisco - modificando l'articolo 83 - arricchisce quindi gli elementi che fanno ingresso nel sistema del rating, confermando la competenza dell'Anac sul tema.

Le stazioni appaltanti e i bandi di gara
Per quanto riguarda invece le stazioni appaltanti, queste - in conseguenza del nuovo articolo 95 del Codice - dovranno indicare nel bando di gara (nell'avviso o nell'invito) i criteri premiali che intendono applicare alla valutazione dell'offerta «in relazione al maggiore rating di legalità e di impresa, alla valutazione dell'impatto generato» dai parametri indicati per le "imprese benefit" «anche qualora l'offerente sia un soggetto diverso dalle società benefit nonché per agevolare la partecipazione delle micro, piccole e medie imprese, dei giovani professionisti e delle imprese di nuova costituzione alle procedure di affidamento». Confermata norma che prevede, per le stazioni appaltanti, l'obbligo di indicare «altresì il maggiore punteggio relativo all'offerta concernente beni, lavori o servizi che presentano un minore impatto sulla salute e sull'ambiente, ivi compresi i beni o i prodotti da filiera corta o a chilometro zero».

I requisiti delle imprese benefit
Oltre allo scopo di lucro, le imprese "benefit" - secondo quanto indicato nella legge di stabilità 2016, articolo 1, comma 376) - perseguono anche una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse. Lo standard di valutazione utilizzato dalle società benefit deve, tra le altre cose: valutare l'impatto della società e le sue azioni nel perseguire la finalità di beneficio comune nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni e altri portatori di interesse; garantire la trasparenza delle informazioni che la riguardano, rendendo pubblici «i criteri utilizzati per la misurazione dell'impatto sociale e ambientale delle attività di una società nel suo complesso», «le ponderazioni utilizzate per i diversi criteri previsti per la misurazione», l'identità degli amministratori e l'organo di governo dell'ente che ha sviluppato e gestisce lo standard di valutazione e un resoconto delle entrate e delle fonti di sostegno finanziario dell'ente per escludere eventuali conflitti di interesse.

Gli articoli del codice appalti modificati dal Dl Fisco

Gli articoli del Codice dei contratti modificati dal Dl Fisco

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