Appalti

Ddl Bilancio/2. Si cambia sulle ritenute degli appalti

di Marco Mobili e Marco Rogari

Limitare l'obbligo di ritenuta negli appalti o subappalti alla sola somministrazione di personale. Ampliare i vincoli per l'esenzione dalla stretta. Introdurre un tetto alle gare e semplificare la procedura per attestare direttamente all'agenzia delle Entrate l'avvenuto versamento delle ritenute. Si muove su queste direttrici l'ipotesi studiata dal Governo e dai tecnici del Mef per alleggerire la stretta sugli appalti prevista dal decreto fiscale. Non solo. Sulle compensazioni si punta a ridurre la sanzione di 1.000 euro in caso di deleghe di pagamento non eseguite, mentre è la stessa relatrice al Dl e presidente della commissione Finanze della Camera, Carla Ruocco (M5S), ad annunciare la volontà della maggioranza di approvare l'emendamento che introduce un credito d'imposta sugli airbag per le moto.

Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, da parte sua, alla Guardia di finanza ha ricordato l'impegno assunto dal Governo nel Dl per una «maggiore tracciabilità e trasparenza delle transazioni commerciali in chiave anti-evasione» con la promessa di «tagli drastici» delle commissioni sui pagamenti elettronici. Sul fronte della lotta al contante il Governo sta studiando un sistema a punti per rimborsare anche fino a 2mila euro le spese sostenute con carte e bancomat per determinati acquisti e prestazioni di servizi (ad esempio, idraulico, meccanico e parrucchiere). Intanto al Senato il Governo e la maggioranza provano ad arginare l'ondata dei 4.550 emendamenti alla manovra (di cui circa 1.800 delle stesse forze di Governo) limitando l'esame a circa un terzo dei ritocchi. La battaglia si sarebbe dovuta sviluppare su non più di 5-600 proposte di modifica del Ddl di Bilancio. Ma i gruppi parlamentari, dopo gli ultimi contatti, hanno deciso di non andare oltre quota 700: 350 della maggioranza e altrettanti dell'opposizione.

La scrematura potrebbe scattare già domani con l'individuazione degli emendamenti "selezionati", considerati cioè strategici e prioritari dalle forze politiche, di cui si è discusso anche ieri sera tra i gruppi parlamentari a conclusione dei lavori dell'Aula. Il secondo strumento di selezione sarà quello delle "ammissibilità". Con la presidenza della commissione Bilancio che calerà la scure sui correttivi non compatibili con la manovra. A quel punto la partita entrerà nel vivo e si giocherà soprattutto su cinque capitoli: alleggerimento di plastic e sugar tax; allentamento della stretta sulle auto aziendali; pacchetto famiglia; nuove misure per gli enti locali; interventi ad hoc contro l'emergenza climatica. Non manca qualche emendamento bipartisan come quello che destina un milione l'anno fino al 2022 ai corsi per qualificare i docenti in materia di contrasto del bullismo. Spinta trasversale della maggioranza per la proroga al 2020 della cedolare secca sugli affitti dei negozi.Ieri il Pd ha presentato i principali emendamenti «a saldi invariati» depositati in commissione, a partire da quelli per rendere più soft le tasse su "plastica", "auto" e "bevande zuccherate".

Nel pacchetto anche un correttivo per far salire da 7 a 10 giorni il congedo obbligatorio per i papà, interventi contro la violenza femminile e sul fronte degli enti locali. Il segretario dem Nicola Zingaretti si è dichiarato ottimista sulla capacità della maggioranza di trovare una sintesi e si è detto sicuro che, anche grazie a questa manovra, «l'Italia ce la farà».Secondo l'attuale tabella di marcia il testo dovrebbe approdare in Aula a Palazzo Madama il 3 dicembre per ricevere il primo sì entro il 7. Da lunedì 9 toccherebbe alla Camera, che sarebbe chiamata a concedere il suo ok prima di Natale. Il nuovo passaggio a Palazzo Madama per l'approvazione definitiva si dovrebbe completare entro il 27-28 dicembre.Oggi riprenderà il cammino del decreto fiscale collegato alla manovra. Dopo il lavoro di messa a punto delle possibili modifiche l'idea è quella di partire con le votazioni, magari accantonando per il momento i temi più caldi come quello sugli appalti dove le linee di intervento sarebbero state già definite ma si resta in attesa delle quantificazioni della Ragioneria. Stesso percorso per il rilancio dei piani individuali di risparmio (Pir) su cui la maggioranza punta a superare i vincoli imposti con la legge di bilancio per il 2019 e che hanno penalizzato di fatto la raccolta. Mentre sulle manette agli evasori la presidente Ruocco sottolinea che al momento non sarebbero previste modifiche.

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