Appalti

Offerte anomale, nuova circolare Mit sul calcolo della soglia dopo la «querelle» tra i Tar

di Mauro Salerno

Il ministero delle Infrastrutture prova a chiudere la querelle sul calcolo della soglia di anomalia, innescata dalla difficoltà di interpretare in maniera univoca l'articolo del codice degli appalti che indica alle amministrazioni come calcolare la soglia di anomalia delle offerte nel caso di aggiudicazione degli appalti al massimo ribasso. Con una circolare appena diffusa e firmata lo scorso 24 ottobre , Porta Pia indica alle stazioni appaltanti la strada da seguire per calcolare la soglia senza errori offrendo anche esempi concreti in base alle diverse situazioni che si possono presentare in gara.

Il punto-chiave sta in uno dei passaggi che il codice appalti (articolo 97) impone di seguire per evitare la predeterminabilità delle soglie e scongiurare così quindi il rischio di accordi-cartello tra le imprese.

Il passaggio della discordia riguarda il calcolo da eseguire dopo aver effettuato il cosiddetto "taglio delle ali", individuato la media dei ribassi e la media dello scarto aritmetico presentato dalle offerte che presentano un ribasso superiore alla media. Qui per evitare accordi preventivi la norma impone di ridurre il valore della soglia di un certo valore. È proprio sul metodo di calcolo di questo valore che si è verificato il contrasto di interpretazioni. Il Mit, a dire il vero, aveva già detto la sua attraverso un parere diffuso qualche mese fa dalla Regione Toscana. A questa interpretazione si erano allineate anche l'Anac e una serie di Tribunali amministrativi (Catania, Milano, Catanzaro Bologna), mentre da ultimo si era staccato il Tar Ancona, proponendo una interpretazione letterale della norma che va in senso contrario ai precedenti orientamenti.

L'ultimo intervento del Mit, con la circolare del 24 ottobre, prova a chiudere la vicenda ribadendo l'interpretazione offerta in prima battuta nel primo parere rilasciato nei confronti della Regione Toscana. Ora le stazioni appaltanti hanno una bussola da seguire. Il che non significa che l'intervento, per quanto ufficiale, riesca a chiudere la porta ai ricorsi, almeno fino a quando anche la giustizia amministrativa non prenderà una linea univoca sulla vicenda.

La circolare del ministero delle Infrastrutture

La sentenza del Tar Marche

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