Appalti

Lavori stradali, riparte il mercato dell'asfalto (dopo dieci anni di blocco)

di Marco Morino

La luce in fondo al tunnel. Il 2019 sta registrando una decisa ripresa dei lavori stradali, dopo 10 anni (2007-2016) di calo continuo e due successivi di galleggiamento su valori ampiamente sotto la soglia necessaria per rimettere in salute il nostro patrimonio stradale. La produzione di conglomerato bituminoso (asfalto), principale indicatore delle attività di costruzione e manutenzione delle strade, sta infatti facendo segnare quest'anno una significativa crescita (ad agosto +17%) e a fine anno toccherà quota 30 milioni di tonnellate, un livello mai raggiunto negli ultimi 13 anni, anche se ampiamente sotto gli standard pre-crisi (produzione stabile a 40 milioni di tonnellate fino al 2006). Questa importante inversione di tendenza è guidata principalmente dagli investimenti di Anas che, finalmente dopo un lungo periodo di stallo (causato anche dal riassetto interno), ha ricominciato a erogare i fondi a disposizione.

Restano invece aperte le criticità sulle arterie provinciali, in alcuni grandi Comuni come Roma e nei piccoli centri alle prese con forti problemi di bilancio. La fotografia emerge dall'analisi effettuata dall'associazione Siteb (strade italiane e bitumi) che verrà diffusa oggi nel corso del convegno "Strade a regola d'arte", promosso dall'associazione in collaborazione con la Città metropolitana di Milano. «Auspichiamo che il governo - sottolinea il presidente Siteb, Michele Turrini - inserisca quanto prima nella propria agenda la necessità di un imponente piano per rendere più sicure le infrastrutture italiane, ponti, strade e cavalcavia, a garanzia di tutti coloro che viaggiano. Non vanno ripetuti gli errori del passato, spesso pagati a caro prezzo. Il dato positivo - continua Turrini - registrato quest'anno non deve far calare l'attenzione sulla necessità di manutenere correttamente le nostre strade. Negli ultimi dieci anni il mancato investimento di circa 10 miliardi di euro in manutenzione ha seriamente compromesso il nostro patrimonio stradale, provocandone il deterioramento».

Siteb evidenzia le criticità vissute dalle imprese del settore, che hanno visto deluse le aspettative generate negli ultimi mesi da provvedimenti come il nuovo Codice appalti e il decreto Sblocca cantieri; misure che nei fatti, a differenza di quanto annunciato, non hanno snellito le complesse procedure esistenti, ma complicato le attività di imprese e Pubbliche amministrazioni, producendo un ulteriore rallentamento nell'emissione dei bandi di lavori.Secondo l'asssociazione, restando sugli attuali livelli di produzione di asfalto (circa 30 milioni di tonnellate l'anno) ci vorranno 12-15 anni per rimettere in sicurezza tutte le strade e ne servirà il doppio per rifare completamente almeno una volta tutti i 600mila chilometri della rete stradale complessiva. Le arterie comunali e provinciali sono quelle più bisognose di interventi. «La ripresa delle attività di manutenzione sulla rete stradale - è l'appello del Siteb - deve essere tra le priorità del nuovo governo».

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