Appalti

Appalti/1. De Micheli «smonta» la commissione costi-benefici e frena sui commissari

di Massimo Frontera

«Non credo che daremo corso alla commissione costi-benefici» sulla Tav. Poche parole della ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, per "seppellire" la commissione voluta dal suo predecessore Danilo Toninelli. De Micheli ha parlato ai deputati della IX Commissione della Camera nel corso di una ricca e densa audizione per illustrare le linee programmatiche del Mit in materia di Trasporti. Nella stessa occasione la ministra ha anche precisato la sua posizione sui commissari previsti dal decreto sblocca-cantieri, sui cui ha confessato il «dubbio» relativo all'applicazione del "modello Genova" ad altre opere, riservandosi di verificare se non sia possibile riaprire i cantieri con norme ordinarie.

Commissione costi-benefici, «non credo che daremo seguito»
La ministra, sollecitata dalle domande di alcuni parlamentari, ha dichiarato di non voler proseguire lungo la strada tracciata dal suo predecessore circa la commissione costi-benefici, che ha in particolare analizzato il caso della Tav.

Concessioni, «revisione non con obiettivi punitivi»
Sulle concessioni, la ministra ha confermato la volontà di un lavoro di revisione «delle concessioni», sottolineando il plurale e stando attenta a non pronunciare mai la parola revoca. La «partita della revisione delle concessioni - ha detto De Micheli - si apre dopo la delibera dell'Autorità dei Trasporti e va realizzata con obiettivi che non devono essere punitivi o di vantaggio nei confronti di qualcuno».

Verifica sulla necessità dei commissari sblocca-opere
Sui commissari previsti dal decreto sblocca-cantieri, la ministra ha prima segnalato una discontinuità manifestando l'intenzione di individuare le persone più adatte attraverso «atti di selezione pubblica sulla base di standard qualitativi dei curricula». Ma soprattutto ha manifestato un «dubbio». Sui commissariamenti legati al decreto sblocca-cantieri, «essendo stati una cosa simile a un evento importante come quello del commissario straordinario per Genova, credo che il tema dei poteri non sia banale». «Il che non vuol dire - ha proseguito - andare sul modello Genova che vede poteri molto speciali per quella vicenda ma è del tutto evidente che la tipologia del commissario e la possibilità di agire in alcune questioni estreme determinano risultati o meno rispetto ai commissariamenti». Più chiaramente, De Micheli, ha riferito di «voler verificare se alcune opere possano partire anche senza essere commissariate», annunciando che si prenderà «alcune settimane» per decidere, in ogni caso entro la fine dell'anno.

Roma-Latina, al lavoro per una «prospettiva finanziaria più chiara»
Infine De Micheli ha riferito - sempre sollecitata dalle domande dei parlamentari - che «si sta lavorando a definire una prospettiva finanziaria più chiara» per due opere stradali nel territorio del Lazio: la salaria («per lo sblocco delle risorse statali già stanziate e non utilizzate da Anas») e la Roma-Latina.

Codice appalti, modifiche per ottenere tempi certi sulle opere
Sul codice appalti la ministra, nel suo discorso iniziale ha riferito che «verranno messe in campo tutte le azioni necessarie per garantire appalti pubblici sostenibili, trasparenti e con tempi certi, anche intervenendo sul complesso delle disposizioni normative per introdurre, nel rispetto delle direttive comunitarie, strumenti di flessibilità che consentano la celerità delle procedure e la semplificazione documentale e integrazione di processi autorizzativi omologhi attualmente gestiti da enti differenti, rivedendo alcune disposizioni del codice degli appalti. Ciò al fine di ottenere un chiaro e semplificato quadro giuridico per gli amministratori e gli operatori economici, superando gli elementi di criticità ed incertezza, in particolare delineando un sistema puntuale e definito delle responsabilità degli amministratori».

Contratto Rfi, aggiornamento piano firmato dal premier
La ministra ha inoltre riferito che la delibera Cipe sull'aggiornamento del Contratto di Programma di Rfi 2017-2021 «è stato firmato ieri (martedì 15 ottobre, ndr) dal presidente del Consiglio ed è all'esame della Corte dei Conti». Più in generale, il ministro ha detto che «saranno prioritari gli investimenti sulla rete stradale previsti dall'aggiornamento del Contratto di programma 2016-2020 fra Mit e Anas e quelli sulla rete ferroviaria inclusi nell'aggiornamento del Contratto di Programma di Rfi 2017-2021».

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