Appalti

Appalti, nel biennio 2017-18 crescono i bandi e diminuiscono i contenziosi

di Q. E. T.

Crescita esponenziale delle procedure di gara, soprattutto nel sottosoglia, e dimezzamento del tasso di contenzioso. Sono i due dati più evidenti dello studio «Analisi di impatto del contenzioso amministrativo in materia di appalti – biennio 2017/2018», messo a punto dal Consiglio di Stato in collaborazione con l'Autorità nazionale anticorruzione, che ha elaborato e fornito i dati relativi al complesso delle procedure.

Dai dati forniti dall'Anac emerge che nel 2017-2018 il numero delle gare bandite è raddoppiato rispetto al biennio precedente, soprattutto per le gare sotto il milione di euro. Ciò, osserva il rapporto, è dovuto principalmente al nuovo quadro regolatorio varato nel 2016 (Codice degli appalti) e alla sua progressiva chiarificazione, anche per via giurisprudenziale.

Per quanto riguarda il tasso di contenzioso, è rilevante la riduzione registrata: dal 2,61% degli appalti banditi nel 2015 e dal 2,76% del 2016 si è passati all'1,4%-1,5% del biennio 2017-2018.

Secondo lo studio, la ragione della riduzione dei contenziosi potrebbe risiedere nel meccanismo processuale di cui all'art. 120 comma 2 bis (rito superaccelerato, da poco abrogato) e al correlato onere di impugnazione immediata delle altrui ammissioni che, nei fatti, potrebbe aver disincentivato il ricorso per i piccoli appalti. Per l'effetto, il tasso di contenzioso si è ridotto di circa il 50%.

La percentuale di blocco giudiziario degli appalti si è conseguentemente fortemente contratta, attestandosi sullo 0,3% rispetto allo 0,7% del precedente biennio.
La percentuale di blocco provocate dal filtro giurisdizionale è più che compatibile con il margine fisiologico di errore delle amministrazioni, visto che si tratta di procedure complesse con molti partecipanti.
Esiste, soprattutto per gli appalti di elevato importo, un fenomeno di blocco indiretto, imputabile alla "burocrazia difensiva", legato all'esposizione della stazione appaltante al rischio risarcitorio (indipendentemente dalla colpa) e alla conseguente responsabilità del funzionario. Questo aspetto - conclude l'analisi -, e le relative cause, probabilmente meritano l'attenzione del legislatore e misure correttive ad hoc.

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