Appalti

Subappalti, Anie: tornare alla soglia del 30% sulla categoria prevalente

di Mau.S.

Limitare il ricorso ai subappalti, ma con riferimento alla sola categoria di lavorazione prevalente in cantiere e non a tutto l'importo dell'appalto. È la proposta avanzata dalla federazione che riunisce le imprese attive nel comparto tecnologico (Anie), a valle della sentenza con cui , pochi giorni fa, la Corte di Giustizia europea ha bocciato i limiti sui subaffidamenti previsti dal nostro codice dei contratti pubblici.

Per l'Anie la migliore soluzione è quella che è rimasta tanti anni in vigore sotto l'operatività del vecchio codice appalti. Subaffidamenti limitati al 30% della categoria prevalente e possibilità di subappaltare al 100% tutti gli altri lavori previsti dal bando come scorporabili.

«La proposta di Anie - spiegano all'associazione -, pur prevedendo un limite rispetto alla categoria prevalente, faciliterebbe l'accesso al mercato degli appalti anche alle Pmi garantendo comunque un elevato livello qualitativo nell'esecuzione delle prestazioni oggetto del contratto».

«Risolvere il contrasto con la disciplina europea significa intervenire nuovamente sul Codice, scelta questa che dalle ultime indiscrezioni sembra essere condivisa dal nuovo Esecutivo», aggiungono.

Importante per le imprese specialistiche del settore tecnologico è anche accelerare sull'approvazione del nuovo regolamento appalti, condensando le regole per lavori, servizi e forniture, in un testo unico, ma in ambiti distinti .
«Si potrebbe ad esempio immaginare un capo del Regolamento dedicato alla disciplina dei lavori e un capo relativo a quella di servizi e forniture» è la proposta.

Inoltre, l'intervento legislativo necessario a prendere atto delle contestazioni in arrivo dall'Europa, potrebbe essere l'occasione per portare a regime la cancellazione dell'obbligo di nominare una terna di subappaltatori (obbligo ora sospesa dal decreto Sblocca-cantieri fino al 31 dicembre 2020) e eliminare il divieto di «subappalto a cascata», anche questo contestato da Bruxelles e dai giudici europei.

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