Appalti

A Genova si rivede il Morandi, la finanza nella sede di Spea

di Raoul de Forcade e Sara Monaci

Genova ha di nuovo, da ieri, un troncone di viadotto sulla Val Polcevera. Non si tratta più di una parte del ponte Morandi che, crollato il 14 agosto del 2018, portando con sé 43 vittime, è stato ormai definitivamente abbattuto. Si tratta invece del primo impalcato del nuovo viadotto. Un'opera alla cui posa ha assistito il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha anche confermato l'avvio delle procedure per la revoca delle concessioni ad Autostrade per l'Italia, concessionaria di quel tratto autostradale. Iter confermato anche dal ministro e leader del M5s Luigi Di Maio: «non molliamo sulla revoca della concessione ai Benetton, chi non ha fatto il suo dovere deve pagare». L'operazione per issare sulle pile 5 e 6, a 50 metri di altezza, il primo impalcato (lungo 50 metri e del peso di 500 tonnellate) del nuovo ponte disegnato dalla matita dell'architetto Renzo Piano, presente alla cerimonia, è durata circa un'ora: alle 10,11 minuti è suonata la sirena che ha dato l'avvio alle gru di sollevamento. E alle 11,17 la prima delle 19 campate che costituiranno l'intera opera era varata (Piano ha spiegato che il termine "varo" si usa sia per le navi che per i ponti). Dopo aver ricordato la tragedia del crollo e le sue vittime, Conte ha sottolineato che «Genova è un simbolo di rinascita che si sta concretizzando, con la collaborazione tra pubblico e privato». L'impegno del Governo, ha proseguito, «è quello di lavorare affinché la manutenzione delle nostre infrastrutture sia un imperativo categorico morale».

Sia Conte che il commissario straordinario per la ricostruzione (e sindaco di Genova), Marco Bucci, hanno confermato il cronoprogramma per la consegna del nuovo viadotto: «a fine aprile 2020», ha detto Bucci.A margine della cerimonia (cui hanno partecipato anche il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, governatore ligure, Giovanni Toti, l'ad di Fincantieri Giuseppe Bono e l'ad di Salini Impregilo, Pietro Salini) il premier ha spiegato che «è in corso il procedimento per la caducazione della concessione (di Autostrade per l'Italia, ndr). La procedura non è ancora stata completata – ha chiarito - perché è complessissima e bisogna acquisire tutte le perizie, le valutazioni e le controdeduzioni. E si complica ancora perché, man mano che vengono depositate le perizie nell'inchiesta penale, noi le acquisiamo per valutarle anche sul fronte civile». Conte ha poi inaugurato lo Spazio ponte nel porto antico di Genova (un punto di incontro e informazione sul nuovo viadotto) e visitato lo stabilimento genovese di Ericsson. Intanto prosegue l'inchiesta sulle responsabilità del crollo, che ha già portato a nove misure cautelari nei confronti di tecnici di Aspi e Spea per la presunta falsificazione di report sullo stato di sicurezza del ponte. C'è ora un secondo filone, su come gli indagati che sospettavano di essere intercettati hanno utilizzato strumenti per non rendere decifrabili le voci al telefono. La Gdf di Genova ha quindi sequestrato negli uffici milanesi di Spea i «jammer», oltre a nuovi documenti sulla valutazione delle opere. La prova dell'utilizzo di questi strumenti è arrivata da una precedente perquisizione negli studi di due avvocati milanesi, dove i finanzieri hanno trovato fatture per 70mila euro per l'acquisto dei jammer per disturbare le intercettazioni.

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