Appalti

Merano, si chiude la battaglia giudiziaria sulla circonvallazione: Cmc esce dall'Ati, appalto a Carron

di Mauro Salerno

Si chiude con un colpo a sorpresa la guerra di carte bollate che, incrociata alla crisi di alcuni big dell'edilizia, ha tenuto bloccato per oltre due anni l'investimento da cento milioni per la realizzazione della circonvallazione di merano in Alto Adige.

L'appalto, aggiudicato il primo settembre 2017 a un raggruppamento di imprese guidato dalla coop Cmc, che da giugno di quest'anno è stata ammessa al concordato di continuità aziendale dopo essere entrata in crisi di liquidità, è stato appena riaggiudicato dalla provincia di Bolzano alle imprese che facevano parte dell'Ati guidata dalla coop, dopo che il Tribunale fallimentare di Ravenna ha riconosciuto allo stesso raggruppamento la possibilità di sostituire la capogruppo.

Il contratto quindi è stato assegnato all'impresa Carron nella nuova veste di mandataria dell'Ati di cui fanno parte anche le imprese Mair Josef & Co e Di Vincenzo Dino & C. Esce invece dal raggruppamento la coop che però ha confermato alla stazione appaltante la disponibilità a continuare a garantire la presenza in cantiere del direttore tecnico, dell'assistente di cantiere e del preposto alla sicurezza.

L'appalto, conteso per mesi in turbinio di ricorsi e controricorsi dal raggruppamento guidato dall'impresa Pac (seconda in graduatoria) vale 100 milioni, inclusi 2,29 milioni destinati alla sicurezza. Va segnalato che la decisione del Consiglio di Stato che ha dipanato la matassa giudiziaria è stata presa assegnando una corsia preferenziale all'esame del ricorso incidentale presentato dal raggruppamento vincente, secondo una prassi che pochi giorni fa è stata bocciata dalla Corte di Giustizia europea.

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