Appalti

Giochi Mediterraneo, per Taranto piani da 290 milioni (di cui 250 per le infrastrutture)

di Domenico Palmiotti

Ventisette Paesi partecipanti, un corposo gruppo di discipline tra olimpiche, non olimpiche, paralimpiche, addizionali e sport di squadra, cinque impianti sportivi da costruire, gli altri da ammodernare e potenziare, una dislocazione diffusa che ha come punto centrale Taranto ma che parte da Monopoli (Bari) e arriva sino a Lecce attraversando la provincia di Taranto, la Valle d'Itria e la provincia di Brindisi. Questi, in sintesi, i Giochi del Mediterraneo, ventesima edizione nel giugno 2026, che Taranto si è vista assegnare dal comitato internazionale.

È un ritorno in Puglia visto che i Giochi si sono già tenuti a Bari nel 1997. Il dossier Taranto, alla fine rimasto unico in gara perché le altre città in lizza si sono via via sfilate, ha visto il placet unanime del comitato. Tra gli elementi valutati favorevolmente, il fatto di privilegiare il riuso del patrimonio esistente, dall'impiantistica sportiva al villaggio degli atleti che sarà a Castellaneta Marina nel Tarantino: 773 stanze di varia tipologia. Il 2026, sottolinea il presidente del Coni, Giovanni Malagò, sarà un grande anno di sport per l'Italia tra le Olimpiadi Milano-Cortina e i Giochi del Mediterraneo a Taranto. Il cammino che ha portato alla designazione di Taranto sede dei Giochi è nato con la legge regionale per la città approvata a gennaio 2018. Dalla legge è poi scaturito il piano strategico Taranto basato su un nuovo modello meno acciaio dipendente, piano che aveva anche l'opzione dei Giochi del Mediterraneo. Dopo il primo tassello, l'accelerazione è arrivata tra fine 2018 e avvio del 2019 con un gioco di squadra che ha messo insieme Governo nazionale, Regione Puglia, Comune di Taranto, enti locali e Coni.

Oggi, a risultato acquisito, l'obiettivo, per il governatore pugliese Michele Emiliano e per il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, è quello di utilizzare il percorso progettuale e realizzativo sino ai Giochi, e poi i Giochi stessi, come trampolino di lancio di una nuova Taranto. Una città che come gli atleti, dice Melucci usando una metafora sportiva, si rialza dopo la sconfitta, in questo caso rappresentata dai nodi ambientali e industriali dell'Ilva, ora ArcelorMittal, che non si riescono ancora a sciogliere. I costi dell'evento sono stimati in 290 milioni. Centoventi a carico dello Stato, 142 in conto Regione Puglia (farà accantonamenti in bilancio sino al 2026), Comune di Taranto e altri enti locali, 28 in quota privati. Dei 290 complessivi, 250 riguarderanno le opere e le infrastrutture con questo riparto: 100 dallo Stato, 130 da Regione e amministrazioni locali, 20 da privati. Solo il 15% dei 250 milioni di euro è destinato ai nuovi impianti. Il 75% è assorbito da ristrutturazioni e adeguamenti mentre quote minori vanno ad allestimenti ed attrezzature per le gare (3%) e villaggio atleti e media center (2%). Nei 40 milioni per l'organizzazione, divisi tra pubblico (32) e privato (8), un 30% è rappresentato dai servizi, un 20% dal personale (staff, sicurezza, forze dell'ordine) e un 10 per cento da amministrazione e legacy.

Sarà un'edizione, si legge nel dossier, «fondata sui più avanzati criteri di sostenibilità» per ispirare le altre città che nel Mediterraneo attraversano fasi di transizione simili a Taranto «e minimizzare il consumo di risorse e gli impatti ambientali». Ma quando si parla di sostenibilità, il riferimento è anche alla spesa. E infatti si afferma che «bisogna operare perché l'evento non pesi eccessivamente sui bilanci pubblici e non lasci un'eredità negativa nelle città ospitanti. È necessario - si evidenzia - che nella gestione vi sia un trasparente controllo del tetto di spesa prefissato in modo da evitare spese eccessive e ingiustificate, assicurando un costante controllo da parte delle istituzioni». Alla struttura organizzativa del comitato di candidatura spetterà «un adeguato controllo della spesa». La mappa impianti è fatta da 5 nuovi mentre gli esistenti sono divisi tra 28 per discipline sportive, 6 per discipline paralimpiche e 11 per allenamenti. Nel nuovo, tutto a Taranto, rientrano l'impianto per nuoto e pallanuoto e quello per vela, canottaggio e canoa. Lo stadio del nuoto avrà una vasca scoperta 50x21 metri con tribuna da mille posti ed una vasca coperta 35x25 metri con tribuna per 500 spettatori e pontone mobile. Il centro nautico, infine, avrà zona di partenza, campo di gara, attrezzature, pontili ed una tribuna da 1.000 posti.

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