Appalti

Progetto Italia/2. A inizio settimana il Cda della Cassa per i dettagli del piano

di Celestina Dominelli e Carlo Festa

Si lavora su Progetto Italia, il maxi-polo delle costruzioni voluto da Salini Impregilo partendo dal salvataggio di Astaldi, ma per la quadratura del cerchio servirà ancora un supplemento di riflessione ai principali protagonisti della partita, a partire da Cassa depositi e prestiti. I soci della Cdp , il Tesoro e le Fondazioni bancarie, hanno chiesto infatti più tempo per approfondire alcuni dettagli: vogliono essere certi che, come ribadito più volte anche dal management della Cassa, il dossier abbia i contorni di un'operazione di sistema.

Tanto più che non sono passati inosservati i rilievi mossi dall'Ance (l'associazione nazionale dei costruttori), che teme effetti distorsivi per la concorrenza. Timori dissipati, però, dal pivot del percorso, Salini Impregilo, che potrebbe riunire oggi il suo cda in vista della scadenza di lunedì prossimo al Tribunale di Roma per salvare Astaldi e che ha provato a stemperare le preoccupazioni del settore, assicurando ricadute positive per le Pmi e prevedendo nel piano industriale del costituendo polo una serie di condizioni che tutelano l'intero sistema (si veda analisi a lato).

Quanto alla Cdp, il cda che dovrebbe fornire gli ultimi ragguagli sui numeri dei vari snodi del progetto (a cominciare dalla ricapitalizzazione di Astaldi), sarà convocato con molta probabilità all'inizio della prossima settimana. E, se tutti i tasselli saranno nel frattempo andati a posto, la riunione potrebbe portare alla messa a punto di una «comfort letter» in cui i soci della Cdp confermerebbero l'intenzione di proseguire il negoziato con gli altri soggetti coinvolti. La lettera di Cassa potrebbe essere preceduta, ma il condizionale è d'obbligo, dal via libera del ministero dell'Economia, il cui benestare sembra abbastanza scontato ma pur sempre necessario dal punto di vista sostanziale. E la Cdp potrebbe poi portare in delibera l'investimento (250 milioni) entro il 31 luglio.

In via di definizione anche il fronte bancario, che al momento non è ancora totalmente compatto. Ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere. Tra gli istituti chiamati a partecipare a Progetto Italia e a concedere nuove risorse di finanziamento ad Astaldi, Intesa Sanpaolo, Unicredit e BancoBpm sono pronti a presentare la «comfort letter» entro lunedì, ma manca ancora il via libera di Bnp Paribas-Bnl, l'altro grande istituto di cui è necessario il consenso.

La banca transalpina sta infatti aspettando il benestare dal quartier generale di Parigi, che presumibilmente potrebbe arrivare a ore. La certezza, però, non c'è. È quindi anche possibile che Intesa Sanpaolo, Unicredit e BancoBpm possano presentare fra 4 giorni al Tribunale un documento condiviso ma condizionato all'ingresso nel pool bancario di Bnp Paribas. Meno condizionante è invece il ruolo di Mps, che dovrebbe partecipare per fornire i nuovi finanziamenti ad Astaldi, ma che non aderirà all'aumento di capitale su Salini per il Progetto.

Tornando a Salini, ieri il gruppo ha poi comunicato che Mark Schiller è il nuovo presidente e ad di Lane Industries e della sua controllata The Lane Construction Corporation.

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