Appalti

Progetto Italia/2. Cassa depositi è pronta: arriva il rimborso di Fortress

di Celestina Dominelli e Carlo Festa

La convocazione ufficiale ancora non c'è, ma entro la fine della settimana (con molta probabilità venerdì) il cda di Cassa depositi e prestiti dovrebbe tornare a riunirsi per un ulteriore punto sul Progetto Italia, il piano per un maxi polo delle costruzioni voluto da Salini Impregilo partendo dal salvataggio di Astaldi. Il prossimo board, però, non ufficializzerà ancora il via libera all'operazione, ma potrebbe portare a formalizzare una comfort letter - in cui verrà messa nero su bianco la volontà degli azionisti della Cassa (ministero dell'Economia e fondazioni bancarie) di proseguire le negoziazioni -, da allegare, insieme all'impegno delle banche, alla documentazione che sarà presentata al Tribunale di Roma entro la scadenza ormai vicinissima del 15 luglio per strappare qualche settimana in più ai giudici.

Nelle intenzioni del management di Cassa, l'obiettivo sarebbe quello di concludere a stretto giro tutti gli approfondimenti sui vari step del progetto (a cominciare dalla ricapitalizzazione di Astaldi), chiesti dai due soci, fondazioni e Tesoro - con quest'ultimo che potrebbe far pervenire nei prossimi giorni anche una benedizione formale all'operazione -, in modo da arrivare al disco verde definitivo entro fine mese.

Il supplemento di tempo permetterebbe così di affinare gli ultimi dettagli sulla struttura del progetto e sulla governance attorno ai quali il confronto è ancora in corso e su cui gli azionisti di Cdp vogliono vederci chiaro. La quadratura del cerchio per la Cassa dovrebbe quindi essere vicina e potrebbe essere superato anche il nodo Sace che, come si ricorderà, aveva sollevato dei rilievi in merito alla non adeguata rappresentazione di alcuni crediti vantati dalla stessa società e dalla sua controllata Sace Fct (factoring) nella proposta concordataria presentata al tribunale di Roma da Astaldi, il cui salvataggio è la prima tessera dell'intero percorso.

Nel frattempo, si sta definendo anche la partecipazione delle banche al Progetto Italia e al finanziamento del general contractor romano: proprio negli ultimi giorni ci sarebbero stati colloqui e contatti ripetuti (con la presenza degli advisor di Houlihan Lokey e dei legali di Linklaters) anche se restano da risolvere diversi aspetti più di dettaglio. I 200 milioni che verranno forniti dalle banche ad Astaldi serviranno per una quota di 75 milioni di euro a rimborsare il prestito di Fortress, concesso nel febbraio scorso a interessi elevati dall'alternative fund statunitense. I restanti 125 milioni saranno invece disponibili per altre necessità di cassa a breve termine. Infine, saranno disponibili altri 350 milioni di euro come fidi a garanzia delle commesse in corso d'opera.

Gli stessi istituti parteciperanno con un'iniezione di 150 milioni di euro alla ricapitalizzazione di circa 600 milioni di Salini Impregilo, iniezione fondamentale per Progetto Italia. Altri 250 milioni, come da piano, dovranno essere forniti da Cdp, 50 milioni da Pietro Salini e 150 milioni dal mercato. E, data l'imminenza della scadenza del tribunale di Roma, gli istituti presenteranno per ora delle «comfort letter», mentre le delibere dei rispettivi consigli dovrebbero concretizzarsi entro fine mese.

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