Appalti

Emergenza Gran Sasso, Marsilio: serve un tecnico per il ruolo di commissario

di An.Mari.

(Nell'immagine: Marco Marsilio)
«Sono già vicecommissario per la ricostruzione, commissario per il dissesto idrogeologico e capo della protezione civile. Non posso essere ubiquo e devo governare l'intera Regione, con materie fondamentali come sanità e infrastrutture». Intervistato in un Forum con l'agenzia IlSole24Ore Radiocor, Marco Marsilio, FdI, presidente dell'Abruzzo da febbraio, ha escluso che possa essere lui stesso a ricoprire il ruolo di commissario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso. Un problema, quello dell'inquinamento della falda sotto la montagna, che ha rischiato il mese scorso di far chiudere il traforo, con danni enormi per il Laboratorio di fisica nucleare (a cui si accede proprio dal traforo) e per tutto il sistema economico regionale.

Il decreto sblocca-cantieri prevede una nomina concertata governo-Regione Abruzzo. Chi sarà il nuovo commissario?
Con il presidente del consiglio Conte e il ministro Toninelli individueremo la persona più adatta. Io penso che la politica debba fare un passo di lato. Va individuata una persona competente, un tecnico. Io ho delle idee, ma adesso per correttezza non mi pronuncio.

Lo sblocca-cantieri stanzia per l'emergenza idrica del Gran Sasso 123,5 milioni nel 2019-2021. Meno rispetto ai 170 stimati dagli organismi competenti. Non è deluso?
La verità è che nessuno può sapere quanto costa questo intervento, perché non sono mai stati fatti progetti veri. Parliamo di lavori che dureranno anni. Se serviranno altre risorse confido nel fatto che il Governo possa trovarle per il 2022. Importante è l'aver concesso, come da noi suggerito, la possibilità di una deroga alle norme ambientali, perché con quelle vigenti non sarebbe stato possibile mettere in regola il sistema acquifero del Gran Sasso: o chiudevamo l'autostrada e i laboratori (o quantomeno questi ultimi) o smettevamo di captare l'acqua per uso potabile.

Il traforo del Gran Sasso è un nodo strategico dell'autostrada A24-A25. Dal 1° luglio potrebbero scattare rincari delle tariffe del 19%. Preoccupato?
Un'autostrada così costosa è un dazio che pagano imprese e cittadini. Spero che non si risolva tutto con una ulteriore proroga o una soluzione tampone che rinvia il tema: il ministero e la concessionaria Strada dei Parchi dovrebbero sciogliere il nodo del nuovo Piano economico e finanziario e chiarire il futuro di questa infrastruttura e della sua gestione.

C'è poi tutta la partita della ricostruzione post sisma dell'Aquila. Su questo punto è soddisfatto o deluso dall'esito dello sblocca-cantieri?
Sono rimasto deluso dall'esito finale. Che è molto meno delle aspettative che il Governo aveva alimentato. Il sottosegretario Vito Crimi aveva promesso 350 tecnici in più per assistere i comuni e gli uffici speciali, invece ce ne hanno dati 200.

Non ci sono norme per accelerare la ricostruzione?
Sulla ricostruzione privata avevamo chiesto di eliminare, anche nei Comuni fuori del cratere, l'impedimento del contributo in caso di lieve difformità edilizia, come è stato eliminato per i Comuni dentro il cratere. Con il risultato che abbiamo intere frazioni - che sono fuori dai 139 Comuni del cratere - dove la ricostruzione non può partire a causa della lieve difformità edilizia che però non è sanabile.

Lei insiste molto sul tema infrastrutture. Può quantificare le risorse bloccate in Regione?
Ci sono 600 milioni di investimenti Anas sulla Regione, di cui solo una piccola parte è stata impegnata mentre Ferrovie ha circa un miliardo di investimenti programmati, che siamo ancora lontani dal vedere realizzati. Se il governo ci desse 200 milioni di euro riusciremmo a mettere il sistema portuale abruzzese in condizione di servire per davvero le nostre aziende, che invece sono costrette a utilizzare altri porti come Salerno, Bari, Ancona o Napoli. Al governo chiediamo di rinegoziare i Europa le Reti Ten-T, prolungando il corridoio Adriatico e collegare Ancona e Bari, mentre invece oggi l'alta velocità che arriva da Venezia non passa per Pescara, ma per Roma e Napoli.

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