Appalti

Sblocca-cantieri/1. Cantone: pericoloso estendere a 15 anni il periodo di valutazione dei requisiti delle imprese

di Mauro Salerno

Una riscrittura «strutturale» del codice del 2016 con alcune norme «pericolose» non solo per i rischi di corruzione, ma anche per la qualità delle opere pubbliche. Tornando in audizione alla Camera, dopo le polemiche per la mancata convocazione in Senato, il presidente dell'Anac Raffaele Cantone ha ribadito tutte le sue perplessità sull'impianto del decreto Sblocca-cantieri.

Per Cantone «il codice che uscirà dopo l'intervento del sarà radicalmente diverso, sarà un "ibrido" rispetto all'idea che ha dato vita alla riforma del 2016». A incidere pesantemente, ha sottolineato l'ex magistrato, sono soprattutto le sospensioni, fino al 31 dicembre 2020, di tre norme chiave: l'obbligo di centralizzazione degli appalti per i piccoli Comuni, l'obbligo di mandare in gara lavori solo su progetto esecutivo e quello di aggiudicare le gare con commissioni formate da esperti indipendenti nominati attraverso l'albo gestito dall'Anac. Su questo punto, in particolare, Cantone ha fatto notare la contraddizione insita nel fatto che il decreto sospende l'obbligo di nominare i commissari ma lascia in vita l'albo gestito dall'Anac. «Prendiamo atto della scelta politica - ha detto - ci dispiace anche per l'investimento fatto, visto che quest'anno iscriveremo a bilancio un cospicuo valore negativo: pari a circa 500mila euro». La domanda però è: «Che si farà al termine del periodo di sospensione?». «Forse - ha concluso - sarebbe stato più coerente cancellare del tutto l'albo dei commissari».

Un attacco preciso è arrivato sulla norma che estende che estende da 10 a 15 anni il periodo di riferimento valutabile dalle Soa (Società organismo di attestazione) per certificare i requisiti dei costruttori interessati a partecipare al mercato dei lavori pubblici. Si tratta di una misura «oggettivamente molto pericolosa», ha detto Cantone. «Il codice inizialmente prevedeva cinque anni, il Milleproroghe l'ha portata a 10, ora arriviamo a 15 - ha detto Cantone -. Così si rischia di certificare requisiti di imprese che magari non stanno più lavorando, incidendo pesantemente sulla qualità delle opere».

Bocciate perchè a rischio di illegittimità costituzionale, infine, i poteri straordinari riconosciuti ai commissari. Il punto per Cantone è che le deroghe al codice appalti non sono precisate per legge ma potranno essere stabilite con uno o più decreti (Dpcm), cioè con «un atto amministrativo che sospende condizioni previste da una legge, da una fonte primaria». Questo, ha sottolineato l'ex magistrato, «pone dei rischi di legittimità costituzionale».

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