Appalti

Grandi imprese, Ghella aumenta il fatturato e si rafforza con le acquisizioni di Seli Technologies e Pacchiosi Drill

di Aldo Norsa

Nel disastro delle imprese generali italiane qualche realtà societaria riesce a stupirci con buoni risultati e vitalità di "crescita esterna". La romana Ghella, che si può considerare quinta nell'anteprima classifica per fatturato 2018 (anche per l'assenza di Astaldi e Cmc che la precedevano ma sono incorse in procedure concorsuali), chiude lo scorso esercizio con una produzione consolidata di oltre 667 milioni (più 18,3%), di cui 81% all'estero (incidenza praticamente invariata rispetto al 2017), con 1.496 dipendenti (18,9% più che nel 2017). Dal punto di vista della redditività l'editda si avvicina a 119 milioni (+28,6%) e l'ebit a 50 milioni (quasi quadruplicato in un anno). Mentre l'utile al netto delle imposte rimane quasi invariato avvicinandosi a 10 milioni. Se l'indebitamento finanziario netto, compreso il virtuoso debito project di 87 milioni e al netto della prevista restituzione dell'eccedenza dell'anticipo sulla commessa del Brennero per 32 milioni, aumenta di circa il 15 per cento (sfiorando i 163 milioni) esso resta basso rispetto a un capitale netto di 287 milioni (quasi invariato). Dal punto di vista commerciale l'aumento del solo 3,9% del portafoglio ordini (che a fine 2018 supera i 3,3 miliardi, con un 71% all'estero) lo mantiene comunque a un livello oltre quattro volte superiore alla produzione annua.

Le prospettive del gruppo specializzato in gallerie e grandi infrastrutture (ma dal 2008 diversificato negli impianti fotovoltaici con la società Gransolar Ghella) sono migliorate da iniziative di acquisto di aziende. Sia, nel novembre 2018, la produttrice di Tbm (tunnel boring machines) Seli Technologies (risultante dallo smembramento dell'omonimo gruppo di produzione di macchine e realizzazione di opere sotterrane) reduce da un accordo strategico (nell'aprile 2015) con Cmc (nel frattempo ovviamente decaduto) e ora acquistata in joint venture con il gruppo sudafricano Master Drilling. Sia Pacchiosi Drill, la cui quota di maggioranza è stata acquistata nel dicembre 2018, azienda leader a livello internazionale nel "jet grouting", attività per la quale brevetta e realizza in proprio i macchinari e le attrezzature necessarie.

È rafforzandosi in queste nicchie di mercato (specialistiche e "proprietarie") di rilevanza internazionale che Ghella conta di migliorare ulteriormente i propri margini (oltre che, ovviamente, i fatturati). Distinguendosi da grandi imprese italiane concorrenti, troppo "tuttologhe" per le proprie comunque limitate dimensioni.

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