Appalti

Decreto Sblocca-cantieri al rush finale in Senato, slitta il voto dell'Aula

di Massimo Frontera

Le commissioni riunite Lavori pubblici e Ambiente del Senato riprenderanno martedì 28 a lavorare sul decreto Sblocca-cantieri. L'ordine del giorno diffuso venerdì 24 maggio prevede una prima convocazione alle 12,30, una seconda convocazione alle ore 15:00 con la possibilità di una terza convocazione alle ore 20:00 in caso di necessità. Dal momento che anche l'Aula del Senato è convocata lo stesso giorno alle 16:30, appare scontato uno slittamento del voto in Aula. «Alle ore 12:00 di martedì - riferisce il relatore del provvedimento per l'VIII commissione, Agostino Santillo - è convocata una conferenza dei capigruppo e in quella sede si deciderà anche sulla richiesta di poter avere più tempo per concludere l'esame in commissione, nel rispetto del termine massimo di venerdì prossimo per il voto dell'Aula e la trasmissione del provvedimento alla Camera». I tempi sono stretti, se si considera che il decreto sblocca-cantieri scade il 17 giugno e che la Camera avrà a disposizione solo due settimane per discutere e votare il testo.

Il rush finale in Senato, peraltro, arriva subito dopo i risultati delle elezioni europee, con le relative ripercussioni sugli equilibri all'interno di una maggioranza molto litigiosa. Elemento, questo, che non aiuta sicuramente la discussione. Va poi considerato che il governo non ha ancora scoperto le carte, perché - almeno alla data di venerdì 24 maggio - Santillo riferisce di non avere notizia della presentazione degli emendamenti del governo allo sblocca-cantieri. Tra le misure annunciate spunta anche la novità del controllo preventivo da parte della Corte dei Conti sulle gare di lavori per alcune fasce di importi .

Tra gli emendamenti accantonati c'è quello per gestire i casi in cui le verifiche di vulnerabilità sismiche nelle scuole delle zone a rischio sismico 1 e 2 risultino inferiori ai parametri fissati dalle nuove norme tecniche (1.0.5). Nell'ultima seduta delle commissioni è stato poi concordato l'ennesima versione (la quarta) dell'emendamento che viene incontro agli enti locali indietro nell'attuazione del piano di piccole opere finanziato dalla legge di Bilancio 2019 (emendamento 1.699). Un altro emendamento approvato in commissione (4.43, primo firmatario Patuanelli) prevede di utilizzare i 400 milioni stanziati dalla Finanziaria 2018 con le stesse modalità del piano di piccole opere citato prima, volto alla messa in sicurezza delle opere pubbliche delle amministrazioni locali.

Quanto alle norme del codice appalti, il grosso del lavoro, secondo il senatore Santillo, è ormai completato. « La parte che riguarda le modifiche al codice appalti - spiega - è in larga parte ormai fatta, dando concretezza a tutte le misure e osservazioni che avevo ritenuto auspicabili, dall'eliminazione della soglia massima del 30% nell'offerta economicamente più vantaggiosa, alla quota massima di subappalto, che ora è sceso al 40%, all'eliminazione del 2% per la progettazione. È passata anche la norma sulla validità delle Soa a 15 anni. Altre cose potranno essere meglio affrontate nel disegno di legge delega, piuttosto che in un decreto emergenziale come questo».

Esce ufficialmente dalla decretazione d'urgenza anche il tema della rigenerazione urbana, affrontato nel Dl con l'articolo 5. ««Tutti gli emendamenti del Movimento Cinque Stelle e della Lega - riferisce sempre Santillo - sono stati ritirati, anche perché c'è un tavolo di lavoro presso le commissioni competenti, e quindi credo che anche su questo tema la discussione procederà nell'ambito di un lavoro parlamentare ordinario».

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