Appalti

Sblocca-cantieri/4. Distanze minime, torna la norma che le esclude dalle zone di trasformazione

di Massimo Frontera

Torna la norma - contenuta nelle prime bozze del Dl "Sblocca-cantieri" ma che era poi caduta nella revisione finale - sulla interpretazione autentica dell'articolo 9, commi secondo e terzo, del Dm n.1444/1968, diretta a precisare che le distanze minime previste per i fabbricati tra i quali siano interposte strade destinate al traffico dei veicoli, sono applicabili unicamente alle zone di espansione.

La norma si legge in una proposta di emendamento presentata in Senato da alcuni parlamentari M5S, tra cui figura, come secondo firmatario, anche il senatore Stefano Patuanelli. Il testo dell'emendamento (5.5) ripropone nella prima parte il testo attuale dell'articolo 5, con la precisazione aggiuntiva che le riqualificazioni urbane dovranno essere conformi alla «strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e per l'abbattimento delle barriere architettoniche». Il riferimento alla modifica degli standard compare subito dopo: «le disposizioni di cui all'articolo 9, commi secondo e terzo, del decreto del Ministro dei lavori pubblici, 2 aprile 1968, n. 1444 - recita l'emendamento - si interpretano nel senso che i limiti di distanza tra i fabbricati ivi previsti si considerano riferiti esclusivamente alla zona di cui al primo comma, n. 3), dello stesso articolo 9».

Non questa la sola novità che arriva dai Cinque stelle. Sull'articolo 5 ci sono infatti tre emendamenti "bipartisan" firmati dalle senatrici Paola Nugnes (M5S) e Loredana De Petris (Misto) in cui si propone che, sempre nel Dm 2 aprile 1968, n. 1444, i nuovi edifici si intendono «gli edifici o parti e/o sopraelevazioni costruiti per la prima volta e quelli oggetto di abbattimento e ricostruzione ricostruiti senza il rispetto della sagoma preesistente e dell'area di sedime».

«Sblocca-impianti» per Roma: deroghe al codice appalti e alle norme sulla Via
Firmato Cinque Stelle anche un emendamento ad hoc (5.0.53) che corre in aiuto della Capitale prevedendo forti deroghe per realizzare impianti di compostaggio. La proposta di modifica punta a dimezzare sia i tempi sulla valutazione ambientale, sia quelli per l'affidamento e l'aggiudicazione degli appalti per realizzare gli impianti.

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