Appalti

Pietro Salini: su Astaldi niente proroghe, offerta per il salvataggio entro il 20 maggio

di Laura Galvagni

Le prossime settimane saranno cruciali per il destino di Progetto Italia e per il futuro di Astaldi. Nel giorno dell’assemblea di Salini Impregilo, tenuta il 24 aprile a Milano, l’amministratore delegato del general contractor, Pietro Salini, ha ribadito quanto già detto nelle scorse settimane a proposito del maxi piano per rilanciare il settore delle costruzioni nel paese: servirà il contributo di tutti i soggetti coinvolti, istituzioni comprese, sarà necessario un aumento di capitale ma non ci sarà un’ulteriore slittamento dei tempi, almeno per quanto riguarda Astaldi per la quale resta chiave la data del 20 maggio.

«Astaldi ha una struttura di patrimonio debole che va risolta con aumento di capitale (da 225 milioni) – ha sottolineato Pietro Salini – In questo contesto stiamo cercando di portare avanti un progetto in cui sarà richiesto un aumento anche su Salini Impregilo, un’operazione che sarà funzionale a comprare anche rami industriali di altre aziende». Rispetto all’ammontare dell’iniezione di liquidità l’imprenditore non si è voluto sbilanciare: «È prematuro, le dimensioni di questo aumento di capitale vanno dosate con attenzione per riuscire a costruire un soggetto che abbia una solidità patrimoniale che gli permetta di accedere all’investment grade». No comment, peraltro, sul possibile ruolo di Cdp nell’operazione: «Stiamo andando avanti». Quel che è certo, ha poi sottolineato il manager, è che «amalgamando il tutto si creerà un gruppo più forte e redditizio: è il senso del Progetto Italia, cioè l’inizio di un percorso in cui lavoreremo sulla nostra dimensione, cosa che permetterà di distribuire il rischio e spalmare le spese generali. Però in quest’ottica serve anche il supporto del sistema finanziario, dei bondholder e dei soci».

E in proposito sarà rilevante anche la posizione che assumerà il governo: «Facciamo un progetto che ha ricadute importanti sull’economia del paese e sull’occupazione. Chiunque è al governo non può fare finta che queste cose non siano importanti - ha continuato Salini - È sulla loro agenda tutti i giorni. Quello che ci aspettiamo è che il governo faccia la sua parte facendo ripartire quelle opere che sono ferme: non servirebbe a niente creare un grande soggetto e un grande costruttore che non ha niente da fare, bisognerebbe invece riuscire a far lavorare le persone e realizzare questi grandi progetti che sono da una parte le infrastrutture che il Paese chiede ma rappresentano anche il lavoro per moltissima gente».

Progetto Italia, dunque, rappresenta il futuro del paese, secondo l’imprenditore ma anche, e soprattutto, «il futuro dell’azienda». Poiché è «l’inizio di un percorso molto più ampio che richiede di raggiungere una dimensione critica che altri competitor, in giro per il mondo, hanno già raggiunto. Basti pensare che oggi a livello globale siamo 14esimi», ha precisato Salini. «Siamo il primo gruppo industriale privato italiano ma siamo piccolissimi rispetto a tanti altri player mondiali, soprattutto nel nostro settore per il quale, complici gli alti rischi connessi, sono fondamentali le economie di scala. Senza contare che siamo l’unico player italiano delle costruzioni che non vive un momento di difficoltà: questo ci può inorgoglire ma comunque deve farci riflettere, perché restiamo piccoli ed esposti ai venti della congiuntura». Proprio in questo contesto, Progetto Italia è «un’occasione per rilanciare un settore, salvaguardare posti di lavoro e valorizzare le grandi competenze già presenti in azienda», ha concluso Salini.

Il primo passo, in questa direzione, chiama in causa il salvataggio di Astaldi, per il quale Salini Impregilo non è intenzionata a chiedere ulteriori proroghe rispetto alla data del 20 maggio. L’idea è di chiudere l’accordo per quel giorno: «Ce la dobbiamo fare, stiamo dialogando, i tempi sono stretti». Raggiunta l’intesa verranno forniti i dettagli, compreso l’ammontare dell’aumento di capitale di Salini Impregilo.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©