Appalti

Sblocca-cantieri alle ultime schermaglie prima del Consiglio dei Ministri

di Manuela Perrone e Giorgio Santilli

Si lavora anche nella notte per tentare di sciogliere gli ultimi nodi del decreto sbloccantieri che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, vuole portare a ogni costo oggi all’approvazione-bis del Consiglio dei ministri (che si terrà a Reggio Calabria), nel rispetto dell’impegno assunto martedì con il Presidente della Repubblica. Fino a ieri sera si lavorava ancora ad alcuni nodi che riguardavano i commissari straordinari per le opere da sbloccare. Superata la lunga diatriba fra Lega e Cinque stelle sul numero delle opere da sottoporre a commissariamento e sui poteri dei commissari, ieri è stato il ministero dell’Economia a reclamare (e alla fine a spuntare) il concerto nella proposta dei nomi dei commissari. La scelta sui nomi (e sulle opere interessate) spetterà al Presidente del consiglio, ma la proposta, originariamenti affidata solo al ministero delle Infratsrutture, dovrà essere condivisa con il Mef.

Numerose altre novità nel testo limato in continuazione dalla prima approvazione in Cdm, il 20 marzo, a oggi. La più rilevante è forse quella che, nell’articolo 1 di riforma del codice degli appalti, garantisce che le linee Anac e i decreti ministeriali attuativi del codice resteranno in vigore, o comunque efficaci, fino all’entrata in vigore del nuovo regolamento. La scadenza per il varo del Dpr resta 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto legge, ma in questo modo si evita di creare un vuoto normativo.

Ieri si è tenuta anche la prima riunione della cabina di regià a Palazzo Chigi chiamata «Strategia Italia» su mobilità, dissesto idrogeologico e infrastrutture. Alla riunione hanno partecipato il ministro del Tesoro Giovanni Tria, il titolare delle Infrastrutture Danilo Toninelli, il ministro dell'Ambiente Sergio Costa, il ministro della Cultura Alberto Bonisoli, il titolare degli Affari Regionali Erika Stefani, il ministro per il Sud Barbara Lezzi e il sottosegretario Giancarlo Giorgetti. Presente anche il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli.

Il premier Conte ha anche firmato il decreto sulla centrale di progettazione, anticipato dal Sole 24 Ore il 13 aprile.

Per il decreto crescita, invece servirà qualche giorno in più: potrebbe andare al Cdm il 24 aprile e in Gazzetta prima della fine del mese. Si lavora agli ultimi dettagli. Il testo, già ridimensionato in alcune misure fiscali per le imprese (taglio Ires, Imu sui capannoni, "bonus" sulla ricerca), è al vaglio finale della Ragioneria. Non solo. Dopo i rilievi del Quirinale sulla necessità e urgenza sarebbe uscita la norma dello Sviluppo sul contrassegno "made in Italy" che avrebbe riprodotto l'uso dello Stellone della Repubblica. Resta in bilico il pacchetto sull'energia. Dovrebbe invece andare avanti la norma Alitalia. Il Dl potrebbe tornare in consiglio dei ministri per l'ok definitivo la prossima settimana o (più difficilmente) prima di Pasqua.

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