Appalti

Imprese in crisi/2. Inso (Condotte), ok del Mise alla garanzia statale di 30 milioni

di Massimo Frontera

(articolo aggiornato alle ore 13:40)
Dal ministero dello Sviluppo economico è arrivato l'ok all'autorizzazione della garanzia del Tesoro su un finanziamento di 30 milioni di euro (già deliberato da Cassa Ravenna) a favore della società Inso (99% Condotte), in amministrazione straordinaria. La garanzia - da come si ricava dalla comunicazione del direttore generale delle Gestioni commissariali del ministero dello Sviluppo , firmata nella serata di martedì 16 aprile e inviata ai commissari di Condotte e al presidente del comitato di sorveglianza - è a valere sul fabbisogno di garanzia statale per «un ammontare massimo di 60 milioni di euro» riferito all'intero perimetro di Condotte. Quest'ultima informazione, spiega il decreto del Mise, emerge dal piano di ristrutturazione di Condotte presentato al Mise il 4 marzo «per le società Condotte, Concorsu, Ergon e Nodavia, tuttora in corso di istruttoria».

L'istanza dei commissari per la continuità di Inso
Dalla comunicazione si apprende che il 18 marzo i commissari di Condotte hanno presentato istanza al Mise «in ordine ad una grave tensione di liquidità in cui versa la Inso, che non consente di far fronte alle esigenze di cassa e di firma connesse alla gestione operativa e del portafoglio commesse», evidenziando un fabbisogno finanziario, «pari a circa 30 milioni, principalmente legato all'esigenza di provvedere all'emissione, ovvero al rinnovo, delle garanzie (performance bond) contrattualmente richieste per l'avvio o la prosecuzione delle commesse attualmente gestite dalla società». Il primo aprile, intanto, Cassa Ravenna ha deliberato il finanziamento, assicurando la liquidità necessaria. Con l'ok del Mise alla garanzia, Inso può riprendere la continuità aziendale e gestire le commesse acquisite. Tra queste c'è per esempio la Città della Salute, in cui Inso partecipa al 30% di un raggruppamento guidato da Condotte (al 40%) con anche l'impresa Costruzioni Navarra (20%) e Zephyro (10%). Il maxi appalto è stato acquisito nel febbraio 2013 ma ha poi dovuto attendere i tempi del lungo contenzioso avviato da Salini Impregilo, risolto a favore di Condotte, senza che però si sia mai arrivati alla firma del contratto.

Il parere contrario del comitato di sorveglianza
L'ok al finanziamento del Mise nei confronti di Inso ha avuto il parere contrario del comitato di sorveglianza di Condotte. Il 20 marzo infatti - si ricava sempre dalla comunicazione del Mise - il comitato guidato da Paolo Fraulini, ha scritto al dicastero di Via Veneto esprimendo il proprio dissenso, per una serie di motivi. La principale obiezione è che l'istanza di liquidità rappresenta una «deviazione di parte consistente del Fondo di garanzia all'interesse della sola società Inso», senza che ci sia alcuna ricaduta positiva sull'intero gruppo.

Inso verso la vendita
Secondo il ministero dello Sviluppo, con le risposte che sono state fornite dai commissari, i rilievi del comitato di sorveglianza «possono intendersi superati», considerando «le ragioni e le finalità, di loro specifica competenza e responsabilità, dell'operazione di finanziamento proposta nell'ambito del tentativo conservativo in corso per il Gruppo Condotte cui detta Inso appartiene e per la quale sarà proposto un programma di cessione autonomo». Quest'ultima precisazione lascia intendere che la società, ora messa in condizione di proseguire l'attività, sarà messa in vendita dai commissari, come peraltro già accaduto per altri "rami": Condotte America, un bene immobiliare (Tenuta di Roncigliano) e, infine, le quote di Condotte nei lavori dell'alta velocità ferroviaria.

I sindacati: grave il silenzio del Mise
Se per Inso la situazione si sblocca, ancora non è così per la capogruppo Condotte. Ieri, dall'incontro al Mise tra i rappresentanti dei principali sindacati degli edili e alcuni tecnici della struttura per le crisi d'impresa non è emersa alcuna indicazione sui tempi di approvazione del piano di ristrutturazione consegnato dai commissari il 4 marzo scorso. Durissima la replica dei sindacati. «Siamo indignati ed esasperati dal comportamento irresponsabile del governo sulle vertenze Condotte e Tecnis», dicono in una nota i segretari generali di Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, Vito Panzarella, Franco Turri e Alessandro Genovesi. «Al Mise - dicono i tre segretari generali degli edili - è andata in scena una situazione di inaudita gravità: l'assenza di interlocutori all'incontro con la nostra delegazione in grado di dare garanzie, e l'assenza di risposte sulla tempistica e sulle modalità di salvataggio di due realtà importantissime del panorama del settore edile dimostrano ancora una volta l'incapacità del Mise. Tutto questo mentre centinaia di lavoratori manifestavano davanti al ministero, nella vana attesa di una risposta».

LA COMUNCIAZIONE DEL DIRETTORE DELLE GESIONI COMMISSARIALI DEL MISE

La comunicazione del Mise sull'ok alla garanzia statale per Inso (Condotte)

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