Appalti

Sblocca-cantieri, sale la tensione: botta e risposta tra governo e costruttori

di Mauro Salerno

Si fa sempre più febbrile l'attesa per la versione definitiva dello Sblocca-cantieri, atteso a giorni in Gazzetta Ufficiale dopo la "bollinatura" della Ragioneria sulle coperture. Dopo aver denunciato senza sosta la gravità della crisi l'intero settore delle costruzioni italiano guarda a questo provvedimento (e al decreto Crescita) come l'ultimo salvagente disponibile per non far affondare il comparto, con poca o nessuna distinzione tra chi lavora negli appalti pubblici o nell'edilizia privata.

Con l'attesa sale evidentemente anche il livello di tensione, sfociato negli ultimi giorni in duri e botta e risposta tra esponenti della maggioranza e del mondo delle imprese. A innescare la miccia una dichiarazione del ministro Toninelli, a proposito dei tempi di approvazione del decreto. Il ministro ha chiamato in causa costruttori e industriali, in pratica accusandoli di aver appoggiato il codice degli appalti che oggi invece chiedono insistentemente di modificare. «Dove erano Ance e Confindustria nel 2016, quando venivano approvati un nuovo Codice degli appalti che ha creato dei disastri, enormi e incomprensibili fonti normative che non si parlavano tra di loro?», ha chiesto il ministro spiegando che «noi le stiamo semplificando». «Ovvio che ci si metta qualche giorno, - ha continuato - ma vedrete che il decreto varrà tanti miliardi di euro da poter utilizzare in tanti cantieri». «Mi dispiace ma le affermazioni del ministro Toninelli, senza volontà di fare polemica, non corrispondono a verità: l'Ance è sempre stata contraria a questo codice degli appalti», ha risposto a stretto giro il presidente dei costruttori Gabriele Buia.

Sembrava finita lì. Poi invece è arrivata la bordata del presidente della commissione Lavori pubblici del Senato, Mauro Coltorti. «Stupisce e non poco l'atteggiamento garibaldino del numero uno di Ance Buia nei confronti del ministro Toninelli - ha attaccato il senatore M5S -. L'Ance nel 2016 accolse con toni assolutamente pacifici la nefasta riforma del codice degli
appalti voluta dall'allora governo Renzi e dal ministro Pd Delrio in particolare: c'è una nota ufficiale dell'associazione stessa datata 14 gennaio che riporta i rilievi positivi del vicepresidente di Ance Edoardo Bianchi». Conclusione: per Coltorti i costruttori sarebbero autori di «un'opera di mistificazione reiterata», visto che «la riforma dei contratti del 2016 purtroppo si è rivelata disastrosa sotto tutti i punti di vista» e «Buia», dunque, «deve raccontarla tutta invece che inveire contro Toninelli».

La nota chiamata in causa da Coltorti farebbe riferimento all'approvazione della legge delega relativa ai criteri da tenere in considerazione per la riforma che dal punto di vista operativo sarebbe stata approvata, con decreto, soltanto ad aprile.

Elemento che ha spinto i costruttori dell'Ance a tornare sul tema per bocca del vicepresidente Edoardo Bianchi, autore dei commenti contenuti in quella nota. «Non accettiamo che venga tutto buttato in rissa perché è in gioco la messa in sicurezza del Paese e sono in ballo migliaia di posti di lavoro - scrive Bianchi - . È di tutta evidenza che attribuire ad un comunicato del gennaio 2016 giudizi su di provvedimento che avrebbe visto la luce tre mesi dopo rappresenta una forzatura gratuita (il Senatore forse la definirebbe, una mistificazione)». «Oggi come allora condividiamo i principi generali delle Legge Delega ma oggi come allora attendiamo quale attuazione concreta avranno quei principi. «Purtroppo - continua Bianchi - i principi contenuti nella Legge Delega vennero completamente travisati e stravolti al momento del parto del Codice (aprile 2016). A dicembre 2016 presentammo con la Filiera delle costruzioni un documento di aperta critica evidenziando della necessità di "modifiche indispensabili al Codice". Fummo facili profeti (inascoltati); dopo tre anni di vita, il dato è del Presidente Cantone, solo il 20% del Codice ha avuto attuazione».

«Appena conosceremo il testo definitivo del Dl Sblocca-cantieri - chiude Bianchi - esprimeremo le nostre valutazioni e continueremo con lealtà e responsabilità a proporre di migliorare il migliorabile. Senatore una sua affermazione però la facciamo nostra, il richiamo al "garibaldino Buia"; Garibaldi ed i garibaldini contribuirono alla costruzione dello Stato Italiano non vorremmo che dopo oltre 150 quei sacrifici venissero vanificati».

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